Mi prende in giro. Sto perdendo la cognizione della realtà. Da anni lo dicevo, forse scherzando con una punta di amara consapevolezza: io prima o poi impazzirò a forza di rendermi nemico l'intero sistema assuefativo delle illusioni.
Che buffo che sono quando penso in modo così fatalista... resta il fatto che in questi giorni la casa mi sembra troppo grande per me, la vita troppo piccola, come se vivessi in un ritaglio copiato della vera vita, fatto su misura affinché non possa vederne i limiti, ma solo percepirli. E c'è quell'attore che recita la mia parte nella vita vera... Ovunque io volga lo sguardo non posso vedere la fine del quadro, eppure percepisco la mancanza di una dimensione intorno a me... così, quando tocco qualcuno, non riesco a percepirne pienamente il contatto. Capisco perché non riesco ad aver voglia di innamorarmi.
Una piccola sincera confessione a me stesso: sono uscito da una vita che amavo, un universo comodo, con un sentimento forte e desideri avvolgenti, mi sono trovato nudo a terra dopo un ultimo sforzo per fuggire dalla trappola di veder crollare tutto per via di quell'incubo bloccato in mezzo al sogno che non volevo davvero osservare e adesso pago le conseguenze di tutto quello che ho avuto.
Mi sento solo come raramente mi ero sentito nella vita, non mi sento debole, eppure sono drenato di energia spirituale, tant'è che ho perso quel poco di costanza rimasta in esercizi che dimostravano il mio voler mantenere un contatto con una vibrazione universale luminosa. Affievolisco gli ultimi contatti finché sono nel mio piccolo abisso.
Oggi non ho piccole perle di saggezza nate dalla profonda capacità di conoscermi e sentire la vita. Non ho piccole soddisfazioni, giochetti di parole buttati lì perché mi piace pensare di sapere cosa molti vogliono, non ho piccole verità accessibili a tutti tradotte in comode riflessioni da blog. Scendo dal piedistallo.
Oggi sono solo un piccolo uomo nudo che sorride alle sue paure e debolezze nel suo antro triste. Fosse stato un infermo almeno avrei avuto qualcuno accanto, fosse anche poco gradevole. E si che tutto cambierà, e si che risorgerò e riscoprirò una vita piena e luminosa, e si che la solitudine purifica, e si che è il cammino del mio io... e si, che oggi pesa.
Che buffo che sono quando penso in modo così fatalista... resta il fatto che in questi giorni la casa mi sembra troppo grande per me, la vita troppo piccola, come se vivessi in un ritaglio copiato della vera vita, fatto su misura affinché non possa vederne i limiti, ma solo percepirli. E c'è quell'attore che recita la mia parte nella vita vera... Ovunque io volga lo sguardo non posso vedere la fine del quadro, eppure percepisco la mancanza di una dimensione intorno a me... così, quando tocco qualcuno, non riesco a percepirne pienamente il contatto. Capisco perché non riesco ad aver voglia di innamorarmi.
Una piccola sincera confessione a me stesso: sono uscito da una vita che amavo, un universo comodo, con un sentimento forte e desideri avvolgenti, mi sono trovato nudo a terra dopo un ultimo sforzo per fuggire dalla trappola di veder crollare tutto per via di quell'incubo bloccato in mezzo al sogno che non volevo davvero osservare e adesso pago le conseguenze di tutto quello che ho avuto.
Mi sento solo come raramente mi ero sentito nella vita, non mi sento debole, eppure sono drenato di energia spirituale, tant'è che ho perso quel poco di costanza rimasta in esercizi che dimostravano il mio voler mantenere un contatto con una vibrazione universale luminosa. Affievolisco gli ultimi contatti finché sono nel mio piccolo abisso.
Oggi non ho piccole perle di saggezza nate dalla profonda capacità di conoscermi e sentire la vita. Non ho piccole soddisfazioni, giochetti di parole buttati lì perché mi piace pensare di sapere cosa molti vogliono, non ho piccole verità accessibili a tutti tradotte in comode riflessioni da blog. Scendo dal piedistallo.
Oggi sono solo un piccolo uomo nudo che sorride alle sue paure e debolezze nel suo antro triste. Fosse stato un infermo almeno avrei avuto qualcuno accanto, fosse anche poco gradevole. E si che tutto cambierà, e si che risorgerò e riscoprirò una vita piena e luminosa, e si che la solitudine purifica, e si che è il cammino del mio io... e si, che oggi pesa.
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