Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Sunday 29 April 2007

Siate i vostri stessi maestri nei rapporti con gli altri

Imparate a non dipendere dagli altri. Imparate l'umiltà negli errori, comprendete che la conseguenza delle ripicche è principalmente la vostra sofferenza, rinunciare alla sincerità in favore dell'orgoglio ha come conseguenza principale la vostra sofferenza, e tale sofferenza, nel vostro cuore, oltre la ragione, alimenterà rancore verso la persona alla quale avete rivolto il frutto della vostra scelta d'orgoglio. Imparate a fare scelte per voi stessi se quelle che fareste per gli altri sono in realtà scelte che vorrebbero un tornaconto, imparate a non rinunciare ai vostri desideri ed alla vostra libertà se tale rinuncia pretende di essere pagata dalla persona per la quale effettuate tale scelta, imparate a non mascherare le vostre debolezze con voi stessi, il primo passo per la risoluzione di un problema è la sua vera conoscenza, imparate a comprendere i veri motivi che stanno alla base di un vostro atteggiamento, quali bisogni lo alimentano, quali desideri, non cercate di dipingervi diversi da come siete, sappiate accettarvi ed amarvi, siete in crescita ed in evoluzione. Non offrite conferme solo per ricevere conferme, non donate una carezza solo per ricevere una carezza, non concedete un bacio solo per ricevere un altro bacio, non fate un gesto gentile solo per ricevere una gentilezza in ricambio. Baciate perché desiderate baciare, siate gentili perché illumina il vostro cuore e desiderate che il cuore si illumini, siate umili, perché volete conoscere voi stessi, non chinate il capo come schiavi, ma, a testa alta, sorridete a voi stessi per i vostri errori e sappiate chiedere scusa guardando le persone negli occhi, l'umiltà non è prostrazione, ma sincerità. Siate i vostri stessi maestri nei rapporti con gli altri.

Saturday 28 April 2007

Dall'urlo al respiro

Cerca immagini forti chi non sa fare a meno dell'urlo per affermare il proprio io. Cerca l'essenza sottile del respiro inudibile chi trascendendo dal giudizio afferma il proprio io nell'aria dei silenzi.

Thursday 26 April 2007

Dedica

"Vola! ed insegna a volare."

Dedica ricevuta da Nabil, voce dei Radiodervish.

Wednesday 25 April 2007

Feeling

Ci sono attrazioni che prescindono dalla coscienza, che rimangono vivo legame ed energia finché sono protette in un tacito accordo che non collide col proprio volere, con il proprio credere, i propri dinamici principi, la propria vita, attrazioni che non diventano sofferenza confezionata in errori e che sono fonte di un gioco ancestrale di seduzione oltre la sessualità. Attrazioni imprevedibili e consciamente impredicibili, capaci di scavalcare errori ed incomprensioni in quanto appartenenti ad un diverso piano di comunicazione, attrazioni che non si esprimono con le parole, ma che trovano fonte di espressione nell'arte, nel movimento, nel ballo del corpo e degli sguardi, nei filamenti invisibili che congiungono pensieri non tradotti in parole e movimenti spontanei del proprio sentire.

Veleno e passione

Ti accarezzerò la testa, sfiorerò le tue labbra, la mia mano scenderà dietro alla tua nuca, ti bacerò con passione, chiuderò gli occhi, allontanerò la mia bocca a distanza d'aria, terrò le labbra leggermente dischiuse, tratterrò il respiro, ti sbatterò con forza contro il muro, terminando in un impercettibile istante di dolcezza, e diverrai il mio pianto, il tuo corpo sarà il mio urlo, brucerai nel mio abbraccio, mentre premerò la tua pelle fuori dai vestiti, farò mio il tuo respiro, cercherò di afferrare l'onda dei tuoi pensieri, e morirai in me, nel fuoco, prima di rinascere. E' questo che vuoi? E' questo che vuoi? Rispondi! In questo gioco in cui credi di potermi chiedere qualcosa che non sono desideri forse aver paura che in realtà io possa essere ciò che chiedi? E' il momento in cui l'attore si rende conto di essere caduto fuori dal palco quello in cui comincia a temere l'atto che credeva di recitare, la sottile differenza tra la paura simulata e quella reale, la tranquillità di giocare con l'insidia del serpente credendo che sia stato appositamente addestrato e privato del suo veleno, ma veleno fui definito, per altre ragioni, e veleno continuo ad essere se l'altrui desiderio è così forte da riuscire a rubare qualche goccia, nel gioco di tacito accordo secondo il quale dovrei fingere di perderle senza accorgermene. Piccolo cuore è viva in me, offendi la sua memoria, coraggio. Coraggio! Giochiamo con i segreti.

Tuesday 24 April 2007

Sogni di dolcezza ossessiva

Ho fatto sogni inquieti, nei quali mi regalavi ossessivamente le tue ultime dolcezze, prima di svanire, prima di fuggire lasciandomi soffocato, occludendo la strada con mille false strade che sempre all'inizio riportavano, prigioniero del tuo abbandonato labirinto mentale, vacchi visi a mascherare il tuo, in forma e colore, in parole e atteggiamenti, nuovi visi a tentare il desiderio, tranelli per l'istinto, illusioni in fondo al ventre a tentare il piacere con immagini del piacere. Risvegliandomi mi sono liberato. E sorrido del tentativo della mia mente di dipingerti capace di un tentativo così ingenuo, mentre con seria concentrazione ascolto il messaggio celato nell'immagine che trasporta e alimenta la sensazione.

Egoismo ed egocentrismo

L'egocentrismo, inteso come l'atteggiamento interiore che porta a manifestare comportamenti finalizzati all'interesse personale, privilegiando il senso dell'avere su quello dell'essere, influenzando inconsapevolmente la libertà altrui, è un modo di porsi tendenzialmente limitato, che cerca di soddisfare i bisogni, in genere solo superficialmente compresi, in quanto spesso derivanti da desideri meno visibili, di un piccolo io limitato, percepito solo sul piano della vita illusoria. Si tratta di un comportamento che contrae l'io invece di espanderlo.


L'egoismo, inteso come l'atteggiamento interiore che porta a dare la priorità a se stessi, può portare a manifestare comportamenti che si estendono o meno nella libertà altrui, differenza che costituisce la fondamentale distinzione tra un atteggiamento imprescindibile dell'essere nel mondo illusorio, e che è previsto e necessario in un cammino evolutivo, ed un atteggiamento che non riesce a trovare la propria direzione evolutiva, dirigendo, consapevolmente, il proprio effetto sulla libertà altrui, cercando di limitarla e di trarre vantaggio da tale limitazione.
Tutto questo nel mondo illusorio.
Eppure l'egoismo è proprio dei bambini, è un elemento naturale della loro innocenza. Eppure l'egocentrismo, inteso come il mettere se stessi al centro, può risultare il passo fondamentale per la comprensione di se, poiché, se, nel mettere se stessi al centro, ci si osserva e ascolta sinceramente, si apprende il nostro vero modo di essere. Gli atteggiamenti interiori di per se possono essere naturali, privi di limitazione. Sono le nostre paure a contaminarli, a strumentalizzarli, a deprivarli della loro naturale neutralità, del loro scopo evolutivo, siamo noi che li distorciamo per nostra comodità. Siamo noi a rinchiudere il bambino. Siamo noi a creare e rinchiudere i demoni che trasformeranno in atteggiamenti limitati il nostro fanciullesco egoismo e il nostro spirituale egocentrismo. Impariamo a conoscere noi stessi, liberando dalle catene della paura e dei demoni imprigionati il nostro essere originale.


 

Un nuovo viaggio

Un nuovo viaggio desidero. E dentro mi sento ancora solo.

La mia verità

Sogno la verità. La mia verità è il mio cammino.

Lasciate spazio alla mente degli uomini

Lasciate spazio alla mente degli uomini e coloro che meno la usano si faranno avanti per primi, dato che perderanno meno tempo a pensare prima.

Monday 23 April 2007

Dormi, piccolo cuore

E ancora non mi sciolgo, tra la violenza di un bacio e la dolcezza di uno sguardo che sostiene la tensione emozionale dell'unione prima dell'incontro. Solitudine negata, l'ennesimo nuovo urlo tra due sorrisi. Ho davvero voluto questo? Ho davvero scelto di essere già stanco? Chiudo gli occhi.



Dormi, piccolo cuore, ancora per il tempo che l'aria ruberà per giungere a corromperti, dopo il richiamo di quella spirata, sarai bella e dolce, nella tua pelle candida, gli occhi chiusi. Dormi, piccolo cuore, prima che nell'abbraccio della madre di ogni tua madre io riponga con immensa gentilezza le tue piccole membra, che felici al vento danzavano la loro musica di risate. Dormi, piccolo cuore, ora che ti sei risvegliata da questo sogno, io devo rimanere ancora, così avevamo scelto, ricordi? Mi mancherai, piccolo cuore, mi mancherai come ogni cosa che non è mai nata pur essendo esistita. Resti ancora un segreto libero, piccolo cuore, e sei ancora viva in me.


Sunday 22 April 2007

Le lettere dell'io

Nell'evoluzione dell'essere verso la verità una strada porta l'io a riscoprire la sua "d" prima di esso, la direzione opposta porta l'io ad illudersi con una "m" prima di esso.

Amplifica la potenza

Mille volte e mille ancora, amplifica la potenza, percepisci il dolore, estendi la sua libertà.
Mille volte e mille ancora, amplifica la potenza, percepisci l'emozione, ama la sua verità.
Mille volte e mille ancora, amplifica la potenza, percepisci il tuo essere, conosci il tuo io.
Mille volte e mille ancora, amplifica la potenza, percepisci il desiderio, vivi nella nascita.
Mille volte e mille ancora, amplifica la potenza, percepisci l'essere, libera il tuo sentire.


Desidero te, non il tuo spazio

Il letto che spesso ci vede vicini, che sopporta la nostra passione, che regge la nostra unione, ha visto solo me stanotte. Non mi è sembrato più spazioso, non l'ho sentito più vuoto, e ho dormito bene nel mio spazio. Non mi sono abituato a te, e ne sono lieto, perché anche se adesso conosco in parte il tuo nome, la viva tensione emozionale tra di noi è cosa preziosa da preservare senza limitarne la libertà. Desidero te, non il tuo spazio.

Thursday 19 April 2007

Immaginando di allagarmi

Posso tornare ingenuo per un po'? Ti prego, uomo d'ombra, posso tornare ingenuo per un po'? Posso piangere senza capire il motivo? Posso smettere di pensare profondamente per un po'? Posso smettere di sentire le risposte? Posso smettere di capire le domande? Gentilmente, dolcemente, essere.


E il mio piccolo spazio rimanente si fece grande, colmandosi in istanti di lei, e l'uomo d'ombra sorrise, agonizzò e si sciolse. Le pareti di cristallo sfumato del mio piccolo spazio rimanente si espansero, ma troppo velocemente l'uomo d'ombra riempiva l'aria dimenticata ed io immaginai ogni cosa infrangersi, così che il piccolo spazio rimanente allagasse il mondo del mio essere percepibile, trasformando tutto in qualcosa di nuovo, ricoprendo ogni superficie di nera lava lucida che si cristallizzasse in forme nuove su ogni cosa, creando filamenti lucenti in giochi di chiasmi, bianco e nero amalgamati, indelebile arte di un'esplosione, un posto solo per me e la mia ospite compagna. Così smisi di chiedere all'uomo d'ombra se potevo innamorarmi.

Sunday 15 April 2007

Disillusione

Montagne svizzere. Ero poco più che un bambino. Cadde vicino alla finestra un piccolo uccellino. Ala spezzata, tremante fuggiva, ma non lontano poteva andare in quelle condizioni. Lo presi, lo volli custodire, credendo che le parole, l'amore, l'energia, i sentimenti, ognuna di queste cose come ingredienti delle mie cure, lo avrebbero salvato. Stetti con lui a lungo, guardandolo fermo, cercando di trasmettergli vita ed energia, finché la stanchezza non mi portò a letto. La mattina dopo, appena sveglio, corsi nella stanza dove l'avevo lasciato, con la speranza che fosse guarito. Lo trovai a pancia in su, le zampette dritte, il capo leggermente reclino, le feci bianche ad imbrattare la coda. Scrosciai in pianto, come raramente avrei fatto in vita mia. Nei miei pensieri, il mio mondo aveva fallito, provavo un sincero dolore per la morte di quel piccolo essere ferito, e non riuscivo a darmi pace, soffrendo più di quanto avrei creduto di poter soffrire per una simile esperienza. In realtà soffrivo per me, il dolore era per me, sentivo che il mio mondo aveva fallito, che ciò in cui credevo si era rivelato falso, che non vi era potere sufficiente nel mio amore. Così, nel profondo, non piangevo realmente per l'uccellino, ma per me stesso. Ciò che a distanza di anni compresi è che il mio mondo non fallì, né fallì il mio vero io. Fu il mondo dell'uccellino a fare una scelta diversa da quella che desideravo, una scelta che per me si rivelò essere seme di una grande lezione, per oltrepassare l'illusione della disillusione.

Tuesday 10 April 2007

Dischiudendo leggermente le labbra

Non volli avere paura di me finché non avessi dischiuso leggermente le labbra senza emettere alcun suono udibile.

Sunday 8 April 2007

Liberare i demoni o liberarsene

I tuoi demoni, le tue paure. Puoi liberarli o liberartene. La conclusione non cambia, ma in un caso avrai amato, nell'altro avrai ucciso. Puoi affrontarli, sentire le loro urla, la loro rabbia per la cattività alla quale sono stati sottoposti, puoi conoscerli, ricordare la loro forma originale, scoprire che essi sono te, imparare ad amarli, ed infine lasciarli liberi, porre fine alla loro prigionia e permettere loro di andarsene. Forse si tratterranno un po' al tuo fianco, magari impauriti dal mondo che non ricordano, ancora non del tutto pronti per andarsene, e li sentirai respirare accanto a te, li sentirai vivi come prima non li avevi sentiti, ma vedrai la loro paura diminuire, la loro rabbia spegnersi nella calma di un respiro leggero e profondo, insieme al tuo, finché non si sentiranno pronti per andare, e forse vedrai un bambino sorriderti ed incamminarsi tra i giochi di luce ed oscurità che portano là, nella tua verità originale. Oppure puoi scegliere di terminare le loro urla lontane e soffocate immediatamente. Scendere nelle prigioni della tua mente e del tuo cuore, spalancare la porta, farti immenso e picchiarli a sangue, con tutta la violenza di uno sguardo che dopo la rabbia riesce solo a restare indifferente davanti alla morte che provoca. Eccoli allora, i tuoi demoni in una pozza di sangue, massacrati. Adesso non urlano più, e tu sei sempre più simile a loro, invece di esserti avvicinato alla loro forma originale. E' una scelta, prima o poi dovrai farla, perché i tuoi demoni in cattività si faranno sentire e reclameranno la tua decisione.

Strade contigue

La vera via della luce e la vera via dell'oscurità sono strade contigue. Si incontrano all'infinito, come strade parallele, si uniscono al termine del cammino, portando entrambe verso la stessa destinazione. Per quanto si possa credere che si dirigano in direzioni opposte, credenza che deriva da una verità relativa al mondo delle illusioni, esse assumono linee diverse a seconda della dimensione in cui le si osserva. Possono dirigersi in direzioni opposte, correre parallele, intrecciarsi vorticando come amanti, scontrarsi in nodi come fitta rete, allontanarsi e disperdersi oltre la vista, ma non esistono l'una senza l'altra, e, all'infinito, si incontrano, cercandosi segretamente. Quanti falsi luminosi intorno a me. Quanti falsi oscuri. Quanti vincolano mentalmente queste due strade alle azioni, falsandone la natura. Quanti le usano come strumento per fini immediati, trasformandole in falsi cammini, ponendo un traguardo raggiungibile sul loro percorso. Non è colui che reputa di agire nel bene a seguire necessariamente la strada della luminosità. Non è colui che reputa di agire nel male a seguire necessariamente la strada dell'oscurità. Queste due strade, nella loro verità, trascendono dai limiti umani del bene e del male. Entrambe sono strade di evoluzione e conoscenza per lo spirito, la mente ed il corpo, e seguono il vero desiderio. Entrambe sono in me.


Saturday 7 April 2007

Un disegno in questa manciata di giorni

Comincio ad intravedere un disegno in questa manciata di giorni, alcuni ancora a venire, mi piace pensare che si mostrerà sempre più intuibile, definito, seppure incompleto fino alla realizzazione o forse oltre. Comincio a collegare gli eventi e le sensazioni ad essi legati, le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, i chiasmi io canto e sento, comprendo e vedo, al centro me stesso, al mio fianco so chi desidero in questo tempo del mio tempo.


Friday 6 April 2007

Una carezza sul tuo ventre

E sento le dita scorrere, fino al sussulto dell'emozione erotica di un terrore talmente puro da oltrepassare con dolce fragore il filtro delle convenzionali paure inoculate dal mondo nella mente, oltre il senso di illogicità, dove tu hai mille visi ed un solo odore, e sento le dita penetrare nel tuo ventre, da istintive carezze sprofondo nella tua carne, là dove la linea del ventre incontra in una lunga discesa di bellezza l'incavo delle gambe, ultima pianura che annuncia la meraviglia in se nascosta. E sento il calore del sangue denso, disciolto nella viscosità di una palpabile energia vitale celata per anni, e vibro di terrore nel cuore all'idea di lasciare un segno, orma riconoscibile del mio passaggio in te, soffoco in strangolante necessità l'urlo al pensiero di produrre vita in te, con te, oltre il mio camminare vicino ai tuoi passi, forse troppo fertili nella loro maschera di sterile vuoto persistente nel suo dinamico mutare alla forma delle tue emozioni. Vuoto emozionale carico di energia, silenzio forzato che pagherai con il dolore di respiri troppo intensi per una gola troppo rigida. Altri dolori ti attendono, e desidero risvegliarmi, tenendoli solo nell'evanescente passaggio da me alla veglia.

Scorrere questo giorno sotto i piedi

E far scorrere sotto i piedi questo giorno, respiro oltre la coltre del sogno, vita reale nella veglia, o sogno illusorio di respiro nel sogno invalicabile, non saprei desiderare la risposta. A ieri lascio i pensieri. Non mi sento pronto per desiderare di essere padre, così mi auguro di non dovermi spaventare, quando per scherzo poggiai la mano sul suo piatto ventre e un istante di brivido mi fece provare la sensazione di un'immagine scorretta, distorta, dove si sorride per qualcosa che non richiamerebbe i miei sorrisi, pari al trovarsi in mezzo ad una stanza dove tutti ridono per una frase ed essere per la prima volta l'unico a non capire, finché non intuisci che parlavano di te. E si, rinasco lentamente, sento la mente rinascere alla luce di un cielo vissuto all'aperto, in mezzo alla vita, non più lontano destinatario di sguardi e sorrisi celati dal vetro sporco di una finestra. E si, sento il corpo riprendere le sue energie, ritornare alla pienezza della fame, del desiderio, delle sensazioni, sbocciando dalla dolcezza dei petali a quella del fuoco in petali gualciti, vibrando universalmente alla ricerca dell'espansione della sua pienezza. E lo spirito, interprete del mio io, quale rinascita mostra? Anime e figure proiettate, persone, ritornano adesso sul mio cammino, le mie compagne desiderate, le mie compagne avute, le mie amiche di passi, i miei amici di sogni. E anche te, che fosti la compagna che mi vide far questa scelta con la coda dell'occhio, mentre ti avvicinavi ad affrontare la tua verità nella veglia, oltre il nostro sogno, trovi con me adesso il rincontrarsi, nella tua paura, nel tuo nuovo dolore, per il tempo delle parole. E tu, amica un tempo desiderata, cosa porterai a me in questi giorni, cercherai parole? Non cercare silenzi, non tentare il mio mettermi alla prova. E oggi una doccia scrosciante di limpidità, la lucida consapevolezza dopo il riposo dei sensi e delle emozioni, alla fine di questa giornata, sorrido, sentendo più lontana dai miei desideri e ancora vicina alle mie emozioni lei, compagna di questi giorni, non per gioco di falsità, ma per libero essere, per energia che rifluisce in sangue e cuore, così a te sorrido, compagna e fonte dell'emozione penetrante che fortemente vivo mi ha voluto oltre la stanchezza delle membra, nella viscosità dei pensieri troppo densi nel tempo del nostro tempo, nella fuliggine annebbiante delle notti e dei giorni che centri e fuochi delle nostre forme in una unite ci ha voluti, seppur liberi di non perdere la nostra linea originale oltre il gioco di sovrapposizioni, ingannevole alla vista del mondo. Sorrido, ricordando la voce scivolare rara da quella bocca espressiva che adoro, quegli occhi forti prima di ogni piccolo imbarazzo, mi auguro di poter essere mutato in energia ritrovata al tuo ritorno, giacché, fino ad allora, me stesso vivrò, limpidamente, facendo scorrere i giorni sotto i piedi e le mie stesse uniche e libere emozioni sulla pelle, che forse la tua avrò ancora, pur di ritrovare la mia. E vengono a me, figure del mio tempo, vivo con voi, tutte, per me stesso, per essere nuovamente nel mio essere.


Wednesday 4 April 2007

Piogge di aprile

Costruisco castelli di sabbia intorno ai tuoi silenzi e non tempeste di rabbia e gelida immobilità rispondono alle mura, bensì dolce brezza che dal centro della tua verità protetta si manifesta su ogni forma, addolcendo ogni linea, erodendo con carezze, innalzando la sabbia in un cielo limpido che ne racconterà l'odore nelle scroscianti piogge di aprile.