Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Thursday, 27 July 2006

Istanti di follia...

A volte mi diverte lasciarmi andare ad un flusso di coscienza senza argini... a volte ne sento quasi il bisogno, ma è sempre solo un gioco.

Meraviglioso errore che continui a mutare sulla mia pelle invisibile, meraviglioso dolore pacato che attendi, perché conosci dove porta la strada, conosci il prossimo luogo che visiteremo, insieme, io e te, mio meraviglioso errore, mio dolore, così che nessuno possa più capirci, così che nessuno possa sfiorare la poesia, vedendomi solo, meraviglioso errore. E mi sveglierò ridendo di queste parole, e mi sveglierò ridendo pensando a chi ha riso di me e come me sarà deriso da se stesso dopo il proprio dolore, vittima dell'ingenuità sulla propria fragilità. Miglia e miglia lontane, mia casa, eri in me. Se non trovo l'uscita dal labirinto è perché non guardo in alto. Se non trovo il vuoto fuori dalle stanze è perché credo che esista un mondo. A volte ti ho visto in silenzio sorridermi prima di dirmi addio, mio errore, lasciandomi con la faccia di chi vorrebbe far credere di aver capito e si meraviglia di non riuscirci. A volte sai insegnarmi la forza del silenzio, avere il coraggio di non parlare, capire che dentro è la soluzione, non nell'altrui giudizio. A volte mi piace pensare che neanche tu sapevi perché sorridevi. Mi rendo poi conto che credo il contrario. Va mio errore, ancora una volta mi saluterai, dicendomi addio finché non avrò ricostruito la tua casa in frantumi e le mura nuove porteranno dentro l'anima di ogni altra stanza, ogni granello di polvere avrà vissuto al posto di ogni suo fratello alla fine degli infiniti cicli, ogni muro sarà stato muro al posto di ogni altro, e dopo ogni distruzione, le macerie saranno state ricomposte per apparire in un'immagine ogni volta identica alla precedente, eppure, al di là degli occhi, mescolata inverosimilmente. Va, mio errore, mia follia, piccolo istante di lascivo desiderio, una falla di pensieri che esce dal nocciolo e si trascina via frammenti di parole, le rimescola in un vortice torrente di correnti invisibili e deposita la sua essenza raccolta in angoli irraggiungibili per ogni singolo concetto spezzato, così, dalla confusione, come tra le macerie, nascerà un po' di follia, prima che il cielo nella testa decida di rimettere tutto in ordine. Un istante concesso dalla disattenzione di chi si assicura che ogni cosa sia sufficientemente stabile. L'equilibrio che si inclina vertiginosamente, supera il limite massimo sotto il quale creerebbe un onda in cerca di un centro stabile, pende per un attimo di troppo fino a far giungere quell'istante in cui si capisce che cadrà, non lo si vorrebbe ammettere perché abituati a vederlo tornare indietro, ma cadrà, l'urlo di una presa di coscienza che dal profondo sputa dritto verso l'alto come un geiser in folle corsa, così lo si sente arrivare, dal buio dentro, e già si intuisce, si, cadrà, questa volta non tornerà indietro, non lo si ammette ancora, ma diventa sempre più limpido, ed eccolo superare il limite, diventare evidenza, la conferma esterna della comprensione interna, eccolo il geiser arrivare nello stesso istante ed accompagnare con la sua esplosione la caduta libera dell'equilibrio, eccolo che cade, ecco che allungarsi, cercare di fermarlo, non serve a nulla, perché troppo tardi si è voluto ammettere a noi stessi ciò che intuivamo già prima che tutto accadesse. Sono ancora in tempo, ogni volta, anche se cade, perché è solo morte e rinascita, cambiamento. Rimetterò l'equilibrio al suo posto, ma non averlo più sulla sua base, mi permette di spostarla, scegliere il nuovo centro dell'equilibrio. Dolce dolce errore di follia, tra quattro mura senza camicia di forza, dolce dolce flusso di pensieri sempre più folli, fino ad accasciarsi per poi ridere dell'infantile fluire di pensieri in realtà così semplici. E' tutto desiderio, solo desiderio, la voglia di espandersi perché non si sa dove sia ciò che si desidera, la voglia di inondare tutto perché come l'acqua speriamo di coinvolgere tutto. E trovare finalmente. Accadrà quando tutto questo sarà finito, quando questo cerchio sarà chiuso. Ora basta, chiudiamo la falla e torniamo a pensieri più accettabili, che non siano solo desiderio ma anche conoscenza.

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