Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Sunday, 30 July 2006

Paradiso dei falsi sorrisi.

Se penso ad un paradiso dove tutti sono felici e cantano lodi al signore provo un senso di disgusto, non posso far altro che immaginarmelo su un baratro verso l'inferno, un paradiso che è come una sirena, incanta gli animi deboli e poi li ingurgita voracemente, rendendoli schiavi di un'oscurità invisibile che non è la loro. Quanti sorrisi di sirene e vittime a loro volta trasformate in sirene, quanti sorrisi pronti a prometterti il paradiso... dei falsi sorrisi. Non credo ai paradisi e agli inferni, non nel mio universo. Il mio paradiso è l'illuminazione. Ma ognuno di noi è un universo a se stante, allora ad ognuno le sue scelte, perché nell'universo di qualcun altro quel paradiso che io rifiuto non è sul baratro, ma è la beatitudine ed il massimo traguardo. Che sappia trovare la carità e l'altruismo, io auguro ad ognuno di poter seguire la sua strada. Io seguo la mia.

Saturday, 29 July 2006

Il sasso e il bambino...

A volte mi fermo, per un istante, poi continuo a fare ciò che facevo, ma delego alla parte più esteriore della mia coscienza il compito di continuare al posto mio ogni azione esterna... e penso. A volte è un particolare... a volte un pensiero carpito nel flusso multicolore del mio pensare costantemente in sottofondo... magnifico fiume che porta universi in ogni goccia. Così magari guardo un sasso, un piccolo ciottolino per terra, una di quelle meraviglie minerali dai colori striati di venature contrastanti e meravigliose, magari uno di quelli neri con venature bianche, uno di quelli che, se non sei troppo preso dalla frenesia della tua vita e del brulicare incessante e confusamente vivo che hai intorno, se non sei troppo concentrato su te stesso, ma in contatto con te stesso, noti, per un istante, in tutta la sua bellezza, ti si imprime l'immagine in testa e mentre scivoli via il mondo scompare ed il tuo mondo è quel sasso, metti da parte gli impegni, le preoccupazioni, i pensieri troppo grandi e pensi a quell'immagine che cerca di parlarti. Eccomi là, magari fermo vicino ad una strada, immobile, eccomi diventare quello strano, davanti al sasso, e mi chiedo il perché di cotanta armonia e contrasto, bellezza, il perché di quelle venature, al di là del motivo naturale, il senso profondo. Se nulla accade per caso quel sasso è lì anche per me, come io sono lì per lui. Allora penso che il sasso è meno importante di me e della mia vita solo per me stesso, che l'essere umano dà valore alle cose e si mette sopra a tutto, ma nell'assoluto io e il sasso siamo uniti, non abbiamo valore, siamo parte del tuttuno dell'esistenza, la proiezione divina della verità nel mondo meraviglioso delle illusioni materiali. Allora comincio a sentire la musica lontana di un pianoforte toccato da mani gentili e antiche e riesco a provare amore per quel piccolo ciottolino di infinita bellezza. Penso a quanto siamo buffi, noi bambini che giochiamo a fare le divinità, al nostro bisogno di un dramma personale da raccontare al mondo perché vogliamo sentire che gli altri ci danno importanza, così quando ci raccontiamo ci ingigantiamo le ferite perché appaiano lucenti di sangue o nere di dolore, ma siamo poi troppo sereni e quando le ferite sono grandi davvero il gioco non ci piace più. Siamo teneri nella nostra paura, piccola o grande. Così ci adoperiamo con impegno in qualcosa che per noi è grande e a volte ci dimentichiamo che quando il risultato sarà davanti agli occhi di tutti, ciò che per noi è grande, per gli altri, fin troppo spesso, è solo qualcosa a cui dedicare un po' di tempo e magari un applauso di convenienza. Non sentiamo l'applauso interiore che è più forte di quello di chiunque altro? Non sentiamo la musica di chi sa amarsi? Oh, meravigliose creature, il sasso e il bambino, l'amore impossibile che tutto coinvolge e non fa chinare il capo per il peso di una lacrima, ma lo fa alzare affinché altre mille scendano e inondino di gioia quel viso che solo con uno sguardo ha appena abbattuto uno dei suoi grandi muri interiori in quel labirinto che è la vita nascosta agli occhi. Così in un amore tra due persone, due anime, due bambini che giocano a fare gli adulti maturi, ogni litigio, ogni attrito, è solo la grande occasione di scoprire se stessi, e la vera forza sta nel non perdere il sorriso, comprendere con umiltà la verità che ci spinge a sentire quella morsa allo stomaco, quella voglia di avere ragione, scoprire dove sta la paura che ci fa chiudere, che ci fa mentire a noi stessi, che ci fa inventare mille scuse una più grande dell'altra pur di non ammettere la tenera verità, quella piccola cosa che ci ha dato noia e che siamo troppo orgogliosi per ammettere, troppo pieni di noi stessi senza conoscerci per accettare di avere una tale debolezza. Perché se chi ci è davanti è aggressivo o ha i nostri stessi atteggiamenti non possiamo essere forti, ascoltarci e comprendere l'amore negato di chi diciamo di amare, guidare quel viso contratto, col nostro sorriso, fargli capire con dolcezza che non è ciò che dice il problema, ma ciò che ha dentro e non riesce a liberare, fargli capire con amore che qualcosa scalpita ed il suo orgoglio tiene imprigionato qualcosa di piccolo che soffre in cerca di liberazione? Ecco che quel sorriso meraviglioso ritorna sul suo viso, a volte con una lacrima, e il tempo non riesce a cancellare la magia dei primi istanti perché ogni piccola grande battaglia si rivela un passo avanti per stringersi forti e guardare insieme la strada da percorrere, un passo verso noi stessi, un passo verso quell'anima con la quale vogliamo condividere il nostro universo. Così il sasso prende un'altra venatura e comprendo che ogni momento difficile rende più bella la natura dell'insieme delle cose, crea meraviglia, raggiunge il cuore della pietra e le dona bellezza e magia. Allora raccatto il sasso nelle mani, lo osservo, gli dedico un'ultima lacrima, gli sorrido, poi lo lascio dov'era e continuo a camminare.

Thursday, 27 July 2006

Più vado avanti con lo scrivere nel blog più mi accorgo che i messaggi che preferisco sono i primi che ho scritto. Più profondi, estremamente sinceri, riflessivi nel loro essere guidati da sensazioni ed esperienza. Ultimamente mi trovo a scrivere più per desiderio di scrivere che per il bisogno o il piacere di comunicare qualcosa di preciso che sia una vera profonda comprensione espressa come concetto e riflessione. Vedremo cosa accadrà nei prossimi messaggi...

Lasciami andare...

Altro piccolo flusso di coscienza teneramente immaturo...

Dolce pensiero folle, mai fermo, tu che cerchi respiro, lasciami andare, verso la luce con cui te la prendi perché ti senti tradito, lasciamo andare, io non posso aiutarti se tu non vuoi aiuto, se tu non vuoi aiutarti, lasciami andare crudele pensiero che tieni prigioniere e schiave del tuo volere le mie sensazioni, tu che rendi disgustoso l'angelo ai miei occhi, falsandone l'essenza, tu che passi dalla comprensibile sofferenza al dolce e stolto capriccio di non voler trovare la verità perché incapace per tua scelta di accettarla, lasciami andare, anche se credi di conoscere il momento giusto, infrangi una regola, l'unica che non è illusoria, tu che vuoi ribellarti, infrangi la regola del tempo, dell'attesa e lasciami andare prima che sia pronto, non renderti giudice tramite la tua condizione e follia, lasciami andare verso la vita che senti mia.

Istanti di follia...

A volte mi diverte lasciarmi andare ad un flusso di coscienza senza argini... a volte ne sento quasi il bisogno, ma è sempre solo un gioco.

Meraviglioso errore che continui a mutare sulla mia pelle invisibile, meraviglioso dolore pacato che attendi, perché conosci dove porta la strada, conosci il prossimo luogo che visiteremo, insieme, io e te, mio meraviglioso errore, mio dolore, così che nessuno possa più capirci, così che nessuno possa sfiorare la poesia, vedendomi solo, meraviglioso errore. E mi sveglierò ridendo di queste parole, e mi sveglierò ridendo pensando a chi ha riso di me e come me sarà deriso da se stesso dopo il proprio dolore, vittima dell'ingenuità sulla propria fragilità. Miglia e miglia lontane, mia casa, eri in me. Se non trovo l'uscita dal labirinto è perché non guardo in alto. Se non trovo il vuoto fuori dalle stanze è perché credo che esista un mondo. A volte ti ho visto in silenzio sorridermi prima di dirmi addio, mio errore, lasciandomi con la faccia di chi vorrebbe far credere di aver capito e si meraviglia di non riuscirci. A volte sai insegnarmi la forza del silenzio, avere il coraggio di non parlare, capire che dentro è la soluzione, non nell'altrui giudizio. A volte mi piace pensare che neanche tu sapevi perché sorridevi. Mi rendo poi conto che credo il contrario. Va mio errore, ancora una volta mi saluterai, dicendomi addio finché non avrò ricostruito la tua casa in frantumi e le mura nuove porteranno dentro l'anima di ogni altra stanza, ogni granello di polvere avrà vissuto al posto di ogni suo fratello alla fine degli infiniti cicli, ogni muro sarà stato muro al posto di ogni altro, e dopo ogni distruzione, le macerie saranno state ricomposte per apparire in un'immagine ogni volta identica alla precedente, eppure, al di là degli occhi, mescolata inverosimilmente. Va, mio errore, mia follia, piccolo istante di lascivo desiderio, una falla di pensieri che esce dal nocciolo e si trascina via frammenti di parole, le rimescola in un vortice torrente di correnti invisibili e deposita la sua essenza raccolta in angoli irraggiungibili per ogni singolo concetto spezzato, così, dalla confusione, come tra le macerie, nascerà un po' di follia, prima che il cielo nella testa decida di rimettere tutto in ordine. Un istante concesso dalla disattenzione di chi si assicura che ogni cosa sia sufficientemente stabile. L'equilibrio che si inclina vertiginosamente, supera il limite massimo sotto il quale creerebbe un onda in cerca di un centro stabile, pende per un attimo di troppo fino a far giungere quell'istante in cui si capisce che cadrà, non lo si vorrebbe ammettere perché abituati a vederlo tornare indietro, ma cadrà, l'urlo di una presa di coscienza che dal profondo sputa dritto verso l'alto come un geiser in folle corsa, così lo si sente arrivare, dal buio dentro, e già si intuisce, si, cadrà, questa volta non tornerà indietro, non lo si ammette ancora, ma diventa sempre più limpido, ed eccolo superare il limite, diventare evidenza, la conferma esterna della comprensione interna, eccolo il geiser arrivare nello stesso istante ed accompagnare con la sua esplosione la caduta libera dell'equilibrio, eccolo che cade, ecco che allungarsi, cercare di fermarlo, non serve a nulla, perché troppo tardi si è voluto ammettere a noi stessi ciò che intuivamo già prima che tutto accadesse. Sono ancora in tempo, ogni volta, anche se cade, perché è solo morte e rinascita, cambiamento. Rimetterò l'equilibrio al suo posto, ma non averlo più sulla sua base, mi permette di spostarla, scegliere il nuovo centro dell'equilibrio. Dolce dolce errore di follia, tra quattro mura senza camicia di forza, dolce dolce flusso di pensieri sempre più folli, fino ad accasciarsi per poi ridere dell'infantile fluire di pensieri in realtà così semplici. E' tutto desiderio, solo desiderio, la voglia di espandersi perché non si sa dove sia ciò che si desidera, la voglia di inondare tutto perché come l'acqua speriamo di coinvolgere tutto. E trovare finalmente. Accadrà quando tutto questo sarà finito, quando questo cerchio sarà chiuso. Ora basta, chiudiamo la falla e torniamo a pensieri più accettabili, che non siano solo desiderio ma anche conoscenza.

Wednesday, 26 July 2006

Tuesday, 25 July 2006

32... 33...

Non giudicare il trentaduesimo messaggio se non hai letto i precedenti trentuno ed il trentatreesimo. Dopo applica la stessa regola al trentatreesimo messaggio.

Monday, 24 July 2006

Cammino...

Temet Nosce... Nosce te ipsum... Gnothi Seauton... Conosci te stesso... la strada infinita verso la verità.

Un vero cammino non contempla un traguardo realmente raggiungibile. Un vero cammino vede il traguardo in ogni passo.

Un piccolo limite personale...

Mi infastidiscono, per mio limite personale, le persone che non rispondono ai messaggi, quando i messaggi stessi sono privi di mancanze di rispetto. Non vi è, per quanto possa ricordare, messaggio da me letto al quale non abbia risposto, fosse anche per pura cortesia, o anche solo per spiegare che non ero interessato.

Sunday, 23 July 2006

Perdono interiore...

Il perdono interiore è un atto di sincerità, libertà ed un atto di vera forza in quanto basato sull'umiltà verso noi stessi. Non parlo del perdono mirato, il perdono per qualcosa, il perdono da concedere a qualcuno, non mi riferisco al perdono come conseguenza di un giudizio, ma al perdono come sensazione interiore, slegata dalla logica. Specialmente in una situazione nella quale la logica suggerisca che non ci siano colpe da perdonare, la sincerità verso se stessi si dimostra nel riconoscere la conseguenza interiore del dolore, conseguenza che, se non ammessa e affrontata con sincerità, può passare dall'essere interiore ad esteriore, con manifestazioni più o meno esplicite di ostilità per la quale la logica, non trovando cause a monte, è costretta a sintetizzare delle false cause al fine di poter sostenere l'innegabile rancore. Ma il rancore è solo conseguenza del dolore, è un rancore slegato dalle azioni dirette manifestate dall'esterno, è un rancore che aspetta di essere liberato in una mutazione della sua natura, non come bestia da aggressione o severo giudice dell'altrui operato. E' un rancore bambino, la cui aggressività dipende dalla sua condizione di incatenato e, soprattutto, di abbandonato. E' in questo caso che sta a noi stessi non voltare la faccia a quel bambino di rabbia, ma avvicinarsi a lui con l'amore di chi sa ammettere la propria umanità, comprenderlo, dargli il tempo che desidera per comprendere egli stesso la sua verità ed infine lasciarlo libero di andare, affinché i ricordi non siano distorti, affinché ogni momento felice sia ricordato per quello che era, affinché da qualche parte in noi, in una delle nostre molteplici vite, quell'amore possa continuare ad esistere senza gravare sulla nostra serenità.

Saturday, 22 July 2006

Ci vorrà tempo...

...per perdonare qualcosa che non necessita di alcun perdono, perché privo di colpe, e che logora di dolore. Come un assassino invisibile infierisce con colpi dolorosi e mai mortali da ogni direzione, a volte nascondendosi per ore o giorni, facendo credere che sia scomparso per sempre, per poi tornare all'attacco con crudele precisione appena la preda abbassa la guardia. L'unico modo per vincerlo è accettare il rancore per poi liberarlo e perdonare con l'anima. Ci vorrà del tempo. Lei deve trovare la sua natura ad avvicinarsi al suo vero io, una natura che mi ha spinto ad allontanarmi dopo esserle stato accanto prima che cominciassi a mentire a me stesso ed annullarmi per lei. Ora sono sulla via del rimedio, per me stesso. Ci vorrà del tempo.

Tra le onde...

...cerco respiri di luce e trovo onde soffocanti di oscurità mischiate a bagliori di una luce più vera di quella illusoria che vorrei per consolarmi nel mio piccolo grande dolore. Perdo il senso dell'orientamento perso nell'acqua, non comprendo più le direzioni, forse cerco la superficie nuotando tristemente verso il basso. E' l'intero oceano dal quale devo uscire, è più facile di quello che penso, ma in certi momenti ci vorrà forza. L'oceano dipende da me.

- Davvero avevi trovato una persona con la quale a distanza di più di un anno in ogni giorno riuscivate volendo a vivere la magia dell'inizio? Non è possibile, ti invidio, almeno tu l'hai vissuto, hai la prova che esiste nella tua vita.
(Grazie L. , si, l'ho vissuto e l'ho perso, ma nulla può cancellare ciò che è stato e sta a me non distorcere i ricordi.)

- Ale... ? ... Se sei una donna te ne innamori, se sei un uomo ti affascina.
(Grazie M. , è una frase del passato che per orgoglio mi tira su in momenti come questo)


Questo nel blog potevo pure evitare di aggiungerlo. Pazienza.

Fragile

Ho fatto un sogno strano, tenendo gli occhi aperti, nello scorrere di giorni dai colori sfumati, come se fossi lontano, in un sogno falsa copia del mondo che mi ospitava. Come svegliarmi nella mia stanza, senza nulla di diverso, e sentirmi come se la stessi vedendo per la prima volta, come se ne avessero creato una copia identica e mi ci avessero trasportato nel sonno, ma non avendo potuto copiarne l'essenza nascosta, tutto ciò che con me ha condiviso in silenzio, percepirne la lontananza di immagine familiare e al contempo falsa. Ho sognato di essere un diverso, mentalmente ritardato, incapace di riconoscere la mia condizione, impossibilitato a percepire e comprendere i segnali che mi mostrerebbero la mia diversità, incapace di capire la mia stessa anomalia, incapace di vedere l'eccessiva tenerezza, l'imbarazzo e un po' il ribrezzo della gente non diversa, chiuso in un mondo tutto mio, costruito di frammenti, completato a mio piacere, forse più per esigenza, nelle falle e nelle crepe della mia anormalità. Ho sognato di capire, forse un giorno, lentamente, e di credere davvero che non fosse fantasia. Ho sognato che quel giorno fosse oggi, provo ora a immaginare di svegliarmi lentamente, con il dubbio che si insinua dall'esterno, logorando i miei pensieri, e, più cerco di capire, più divento un infelice, impaurito dal giudizio che non ho compreso mai, mentre perdo il mio sorriso di serenità sincera, non mi accorgo che per gli altri, ai loro occhi, non faccio altro che guarire. Siamo noi, piccole lacrime, siamo i fragili del mondo, mentre voi piangete teneri, noi più teneri ridiamo, mentre voi crescete solidi, noi restiamo i più sereni, siamo protetti contro giudizio, siamo quelli che guardate, e poi quando state male, noi doniamo più di tutti. Siamo noi, sorrisi semplici, senza poi troppi pensieri, senza quelli che guardandoci siete in grado di sentire. Siamo anime, siamo luce, nel profondo siamo uguali, scesi per l'allenamento al quale voi non siete pronti o che avete già vissuto. Siamo noi, lacrime fragili, i cristalli luminosi, siamo nati come voi, forse solo nel pensiero, come voi figli del mondo, noi possiamo ragionare, percepire l'illusione, ma col corpo addormentato o reciso dal dolore, impariamo ad essere forti, con più tempo per pensare, forse poi sempre più forti, prima di dover mollare, siamo in transizione, un momento di tensione, grande dono da provare, tanta voglia di imparare, corsa folle e accelerata per delle anime in salita. Siamo noi, persone fragili solo nella proiezione di un'anima cosciente e forte della sua vera luce, siamo allievi e maestri, siamo ognuno il suo stesso profeta silenzioso. Devo cercare di trovare un equilibrio con questi pensieri in stato di veglia e stare attento a non assorbire eccessivamente l'identificazione con proiezioni irreali di me in condizioni vitali che non ho mai vissuto.

Friday, 21 July 2006

L'amore non giudica.

I demoni che vedi sono gli angeli che giudichi. Bene e male sono illusioni. Luce e oscurità coesistono in armonia.

Sincerità

Sii sempre sincero con te stesso, è il primo passo verso la conoscenza del tuo vero io.

Thursday, 20 July 2006

Lasciar andare...

La rabbia era il contrasto con le tue catene, tenerti stretta a me pur non avendoti. Ti avevo lasciata andare solo nel mondo delle illusioni, ma non dentro di me. Va, io ho una strada che mi chiama. Va, piccola mia, hai una strada che ti chiama. Se non si impara ad accettare l'addio, accettare di perdere quello che cerca di sfuggire tra le mani come un tenero animaletto, egli crescerà per graffiare sempre più profondamente. L'amore della madre sa quando deve lasciare andare il figlio. L'amore di un compagno impara quando lasciar andare chi ama. Lasciarti e dire che lo faccio per te sarebbe ipocrisia, non altruismo. Ti lascio andare per me, per trovare la strada attraverso il dolore e tornare a splendere. Cercami e ci sarò, ora che la rabbia si trasforma in tenerezza, ora che accetto di dire addio. Tante volte dovremo imparare a perdere ciò che ci lega al mondo delle illusioni. Ognuno di noi è un universo a se stante, i nostri accettano di essere separati, imparano a stare vicini senza annullarsi, senza ferirsi e graffiarsi silenziosamente, senza un dolce morire che stringe dentro ogni volontà. Abbiamo tante vite dentro. In qualcuna continueremo ad essere insieme, come bambini che giocano o come amanti che vivono. C'è una lacrima che cade dove nessuno può vederla, scende lenta, con la forma di una piuma, così che possa apparire dolce e luminosa, volteggia come se l'aria si intenerisse e si inchinasse davanti a tanta meraviglia racchiusa in una così piccola immagine, scende dal cielo, senza toccare mai terra. Va, piccola piuma, porta il ricordo di un vento di luna.

Innegabile

Siamo tutti bambini nella culla che sognano la loro vita.

Gioco

La vita è un gioco. Arriviamo qui per divertimento e apprendimento. Per evoluzione. Non affrontiamo nulla che non dipenda da noi, semplicemente ci dimentichiamo di essere sia i redattori del regolamento, sia i giocatori. Quanto siamo disposti a rischiare? Quanto intensamente vogliamo vivere questo gioco? Da questo dipende l'entità degli avvenimenti, la libertà di azione in essi e l'estensione delle possibilità. Non dimentichiamoci che è un gioco, allora potremo goderne pienamente senza timori. Si, il dolore fa parte del gioco. Si, fa tutto parte del gioco. Metempsicosi... susseguirsi di cicli vitali... di partite del gioco. Ah, non si vince e non si perde, si evolve. Buona evoluzione a tutti !

Ciò che conoscevi prima di nascere non è perduto. Lo stai solo tenendo nascosto fino a quando non ti sarai messo alla prova, quando verrà il tempo di ricordare. E sii certo che, al momento giusto e nelle circostanze più imprevedibili, troverai il modo di riscoprirlo in tutto il suo splendore. (Richard Bach)

Rabbia.

Non aver paura della tua rabbia, ma impara a seguirne le forme fino all'origine del dolore. Una rabbia sincera è una rabbia che svanisce. Negare la rabbia aumenta il dolore che prima o poi vorrà esplodere. Non aver paura della propria rabbia è avere il coraggio di ammettere il proprio cammino di evoluzione. Espando il mio dolore affinché non si contragga in se stesso, senza la paura dell'altrui giudizio, non per incutere paura, senza il timore di sembrare debole o la pretesa di voler sembrare forte. Non giudico la rabbia. La vivo. La libero.

Wednesday, 19 July 2006

Mondo riflesso - Reflected world

Viviamo in un mondo riflesso, dove ognuno è Messiah di se stesso.

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We live in a reflected world, where each one of us is his own Messiah.

Maschere di fango

- Non posso amare, ho perso la mia umanità.

- No, piccola, non hai perso la tua umanità, in queste parole è più viva che mai. Non senti le parole dure che sono il risultato del dolore, non senti la costrizione del non voler ammettere la propria umanità, la propria sofferenza, non vedi la maschera che ti rende ancora più umana, con tutti i dolci errori del tuo cammino? A volte ci sporchiamo un piede e per avere qualcosa di cui lamentarci che non ci faccia sembrare stupidi, che appaia sufficiente per provare rabbia, ci sporchiamo di nascosto, dagli altri e da noi, tutta la gamba. Vogliamo che sia troppo difficile il passo verso l'umiltà, e benché quell'unico istante di sforzo estremo ci chiami verso la liberazione, noi ci aggrappiamo ad un'illusoria oscurità. Cresciamo, piccola, siamo tutti bambini. Guarda gli errori più orribili degli esseri umani, poi prova a guardarli dall'alto ed immagina che siano tutti bambini che giocano e crescono. Ti sarà più facile capire e perdonare. Soprattutto te stessa. Non odiare i tuoi errori, amali, perché sono tuoi maestri, ma chiedono libertà, chiedono di non essere rinchiusi o diverranno rancore che ti mangerà invisibilmente dentro, libera i tuoi errori, lascia esplodere quell'emozione che ti commuove. Sii libera, amati. Sai perché piangi? Perché accettare di lasciare libero un errore, amandosi e perdonandosi, è come dire addio ad un caro amico che abbiamo tenuto vicino a lungo, ma che cerca la sua strada. Ci si sente vuoti per un istante, poi più leggeri, alla fine più luminosi, più forti, più veri. Amati, piccola, sei meravigliosa nei tuoi giochi di luce e ombra, tra oscurità e desiderio, tra anima saggia e bambina curiosa. Ama te stessa e vivi, libera.

Timida passione.

Il suo sguardo che mi sfiora sussurra parole che la voce non potrebbe esprimere, il dolce brivido di un estatico gioco di pensieri reciproci.

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Her glance that grazes me whispers words that the voice could not express, the sweet thrill of an ecstatic game of mutual thoughts.

Non dimenticare il tuo passato e ama ciò che eri, perché era ciò che dovevi essere in quel momento.

E' stato curioso e mi ha fatto sorridere imbattermi in questa poesia che scrissi tanto tempo fa. Rileggere il mio passato, nella sua dolce ingenuità, mi aiuta a capire il mio presente.


Vita, esperienza,

Ricordo che ho

Mi mostro, poi via,

Non sai ciò che so

La vita un momento

E quanto avrei dato

Il momento è ricordo

Per ciò che ho passato

Ti invito, mi guardi

Ti offro il sorriso

Il ballo sensuale

Poi sfioro il tuo viso

La strada di notte

Che brama silenzi

Il viaggio, un momento

Dirai ciò che pensi

Amore che parli, Amore che taci

Amore motore di flebili baci

Amore sei idea, Amore è parola

Milioni di frasi, ma sei una sola

Amore momento, Amore Illusione

Amor sentimento per la dannazione

Amore speranza, Amor come Sogno

Amore che prego sei l'ultimo segno

Di un Cielo di Ghiaccio che ama l'Amore

Il Ghiaccio si infrange così il Cielo muore

E' questa la storia, è l'unico errore

E' crederci se non conosco l'Amore

La Vita la Morte il Bene ed il Male

Son solo Illusioni, Io voglio Sognare

Amor da conoscere, Amor da Sognare

Puoi essere il Sogno che mi può liberare

Amore non so cosa sei veramente

Amore tu esisti, Amor non sei niente

Nome...

Un nome è solo un nome o è un frammento di un pensiero e idea che lega l'anima delle cose alla loro proiezione materiale nella dimensione delle illusioni?

Illusione di forza

Se ti senti più forte perché più duro nel viso, perché, ferito, rinunci al sorriso, perché si snebbian cieli neri di nulle parole, perché solo ghiacciato il cuore non duole, tu non segui il cammino della forza, non sei guerriero interiore, ma un urlo silente di paura che segue il suo rancore.
La spiga di grano matura china il capo. Vi è più forza in un attimo di umiltà interiore che nel sostenere il proprio orgoglio di fronte a tutto e tutti.

Tuesday, 18 July 2006

Vita

Così ci muoviamo, continuamente, tra le illusioni di spazio e tempo, scrivendo il nostro destino in ogni istante, secondo il principio di azione e reazione, secondo i disegni del nostro vero io. Quando sogniamo crediamo di vivere qualcosa che non dipende da noi, una storia, una follia di immagini e sensazioni che seguono la logica dell'inconscio, frammenti di una vita surreale sui quali andiamo a poggiarci come se fossero sempre stati lì ad attenderci. Ci dimentichiamo che tutto nel sogno, ogni immagine, ogni emozione, ogni parola, di chiunque, di qualunque cosa, è proiezione di noi. Ogni cosa nel sogno è noi, è immagine proiezione del nostro inconscio. E' illusione fatta per farci affrontare noi stessi, per farci comprendere noi stessi, per comunicare con noi stessi. Così viviamo la vita, dimenticandoci che essa è proiezione del nostro vero io. Vita. Indefinibile e percepita. Verso l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo essa perde di significato, tendendo al tutto e nulla, all'unione dell'essere e del non essere, superando i confini della distinzione, vita che diviene energia e nulla. Vita. Ciò che è fermo è sicuramente privo di vita, ciò che è in movimento non è necessariamente vivo. La vita cerca di preservare se stessa, l'insieme è più importante del singolo, sopravvivere, riprodursi, comunicare e tramandare la propria evoluzione. La vita è onda e spirale. Evoluzione mai in linea retta, mai piatta e priva di dimensione percepibile. Ogni volta che torniamo qui ricominciamo il gioco. Per evolvere. E anche nella stessa vita, riviviamo le stesse prove, ripassiamo dagli stessi punti rivivendo le stesse sensazioni, come una spirale a onde, stesso punto, diversa altezza, così in ogni situazione rivissuta abbiamo un diverso punto di vista, a volte più alto, affinché si possa avere una visione più ampia dell'insieme, del tuttuno, e comprendere come un evento si inserisca nella rete organica dell'evoluzione, a volte più basso, affinché si possa comprendere l'insieme dei particolari, godere dei dettagli prima di risalire, prima di tornare a volare. In che direzione vi è evoluzione? Solo verso l'alto, verso il cielo? Solo verso il basso, verso la terra? In entrambe. Luce e oscurità fanno entrambe parte dell'evoluzione, bene e male sono concetti umani che portano ad un dualismo illusorio, fatto di giudizio, e non di un dualismo che assapora l'essenza dell'unione degli opposti. Opposti che ciclicamente giocano con se stessi, respingendosi in un senso e attraendosi nell'altro, amandosi. Come posso godere del volo se non ho goduto della terra e dei suoi particolari? Se fossi sempre nel cielo quanto vorrei allora essere sulla terra per sentire il profumo dell'erba e i colori di un dettaglio. Giudizio, madre di ogni illusione, anche tu fai parte dell'evoluzione. I grandi maestri, i veri maestri, assaporano anche l'oscurità, a lungo, profondamente, prima di trovare la strada e raggiungere la loro personale illuminazione. Siamo tutti maestri se lo desideriamo. Vita. Evoluzione.

Cerco...

Cerco e non trovo. Solo perché non voglio davvero. Cercami, se vorrai mi troverai. Vi è motivo per tutto, piccola mia, vi è azione e reazione, una carezza che aspetta di poter esprimere la sua dolcezza, seguire la bellezza di ogni tua linea, che da idea si espande e diventa pelle e forma, sguardo e magia, labbra e tocco, respiro e passione. Non vi è emozione più forte della sincerità nell'amore. Per questo sono solo, per questo imparo ad attendere. E' il tantrico principio che permette di vivere nel profondo ciò che avverrà, ogni volta come nuovo, ogni volta realmente nuovo. Così, come già accadde secondo le onde e la ciclicità, mi appresto dal nuovo inizio ad imparare ad amare. In ogni senso.

Dubbio

Nella vita esistono le cose certe e le cose supposte. Mettendo da parte le cose certe, quelle supposte dove le mettiamo?

(Gli applausi... direttamente in faccia...)

Dolce.

La completezza comunicativa di un gesto di dolcezza. Una carezza senza segreti, una carezza che è sincerità. Ho voglia di parlare con una carezza, sfiorare flebilmente la pelle nel calore di una notte come perla chiusa e protetta nel mondo, vivere l'amore in ogni suo aspetto, fare l'amore in una stanza illuminata da otto candele, profumata d'incensi pregiati, accarezzata con impeto e dolcezza da musica vicina e lontana, dai tratti orientali di desiderio segreto e conosciuto, opale iridescente di unione e fantasia, libertà di espressione di verità in noi stessi, momento di massima comunicazione nel piacere, l'orgasmo condiviso di un piacere autentico e pieno, il sesso vissuto come mezzo e non come fine, un amore che sorprende al di là della conoscenza. Onde della vita riassunte e comprese come mai potrebbero esserlo nella vita del sole, onde nella notte della luna silente, della luna di musica offerta e ricevuta, piacere che è altruismo nel dare e ricevere, piacere che è magia del sentirsi e comunicarsi, stringersi e lasciarsi, mutare di sola sensazione, onde che curvano la schiena, che estendono il corpo, che contraggono il pensiero affinché possa viaggiare sui particolari, affinché possa scivolare al ritmo del respiro sulla pelle. Amore vero senza paura, amore completo di spirito, mente, corpo, desiderio e conoscenza. Desiderio di piacere, comunione con la conoscenza, follia di sorriso, sincerità presente, proiezione inconsapevole di un io maggiore, tanto che l'anima possa trovare stretto l'universo fino ad espanderlo. Ho voglia di amare. So amare, in ogni istante evolvo. Imparo ad amare.

"Se un ingenuo, innamorato sognatore crede a un universo di gioia, luce e perfezione e muore senza averne avuto prova, non era lui il folle ma l'universo." Richard Bach

Pentacolo.

Spirito, Mente, Corpo, Desiderio, Conoscenza. Le cinque essenze dell'essere.

Otto. Il mio numero preferito. Infinito verticale.




Amo ergo sum.

Monday, 17 July 2006

Proiezioni.




Dio, quanti siamo diventati. Dio è il soggetto. Anche noi.

L'adattabilità dell'acqua e il divertimento del fuoco.

A prescindere dai mezzi, sono le idee e la voglia di divertirsi che generano il vero divertimento. L'adattabilità di chi vuole realmente divertirsi è pari a quella dell'acqua, che assume la forma del contenitore in cui si trova adattandovisi perfettamente e che, in assenza di contenitore, si espande coinvolgendo ciò che la circonda. Finalmente, una volta adattati come l'acqua, il nostro fuoco interiore, il desiderio, può risvegliarsi, generare la reazione e l'effetto, creare il piacere dell'euforia o delle semplici parole, la gioia della condivisione. Come in tutto, l'unione di due aspetti opposti, come acqua e fuoco, uomo e donna, verticale e orizzontale, risulta in dinamicità stabile, ciclo di energia, interscambio, condivisione e trasformazione. Azione e reazione, la vera legge dell'universo. Vera magia. Aver chiuso questo pensiero sul divertimento mi aiuta a riflettere in modo dettagliato sulla sua applicabilità ai vari aspetti dell'esistenza.

Libero, non solo.




La libertà è una condizione interiore, non un'illusione. La si può raggiungere conoscendo se stessi. Eppure siamo qui per evolvere. Per questo ci limitiamo. Erigiamo muri dei quali ci dimentichiamo essere creatori. Come un guerriero che per affinare i sensi benda i propri occhi rinunciando alla vista ed impara a combattere nel buio, così noi scegliamo di dimenticare la verità, limitarci incarnandoci nello spaziotempo di questa dimensione. Ci dimentichiamo che l'infinito è relativo, ogni dimensione ha il suo infinito, ed ogni infinito di una dimensione è il nulla della successiva, così come la retta è impercettibile per il piano. Infinite dimensioni. Siamo solo una proiezione di noi stessi. Meravigliosa. Ho voglia di ridere con qualcuno, ho voglia di un contatto. Ognuno di noi è un universo unico. Ho voglia di un contatto tra universi. 
Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde. (Alessandro Baricco)

Musica




La musica è l'espressione di se stessi che preferisco tra quelle considerate arte. Posso chiudere gli occhi e non sfiorare nemmeno l'aria, lasciare gli odori a ricordi che non guardo nell'istante, il sapore evanescente nell'aria che fugge, ma non posso tacere la musica. Più vicina all'anima per me, più profondamente mi penetra di ogni altra cosa. Vi è musica in un gesto o nelle parole. Vi è musica nello sfiorare di una carezza e nell'avvolgente abbraccio di un'emozione. Vi è musica nella mia voce. Amo esprimere il pensiero in musica nella voce. Con me stesso posso esprimere il respiro in dolce fonia che meraviglia la mia stessa realtà, una dolcezza che userei come carezza d'aria sulla pelle di un amore. Con gli altri ho modo di esprimere l'oceano di passione impetuosa, la verità che si irradia di esplosione in giochi di luce e oscurità che vorticano imprevedibili, ombre che danzano trafitte da strali abbaglianti, ma come eroi si rialzano, o come illusioni non cadono. Mondo che è sindone del mio io, velo che ricopre la verità vista come morte, verità che è rinascita e cambiamento, intorno all'unica goccia d'anima immutabile che chiamo "io".

Trova la tua strada

Ascolta il tuo io, quando gli errori che non avresti voluto commettere si svelano compiuti senza la forma dell'errore. Tutto è perfetto e non riesco a concepire altro al di fuori di questa perfezione, il mio vero io conosce la strada che disegna con me per me. L'imperfezione è il mio limite percettivo della strada. Tutto è perfetto. Forse per questo non mi piace adesso. Bene e male sono illusioni umane. La cattiveria è l'espressione del dolore privo di sincerità. La cattiveria è un'illusione, le persone cattive sono solo persone che soffrono. Gli avvenimenti dolorosi sono solo nodi nella rete evolutiva, senza la visione completa della rete dinamica non riesci a comprenderne l'essenza, quello che nella vita diviene motivo. Abbi fiducia nel tuo io, lui conosce il motivo. Il dolore è purificazione, crescita, evoluzione. Così la privazione della conoscenza del motivo che porta alla confusione dello scopo fanno parte dell'evoluzione, graffi profondi di dolore.

Felix qui potuit rerum cognoscere causas (Virgilio, Georgiche)

Il mio urlo interiore è forte quanto il silenzio che rompe.




E' passato ormai più di un anno e mezzo. Parlavo con lui quasi tutte le sere mentre mia madre dormiva, fumavamo sigarette bevendo liquori, non più padre e figlio, ma maestri e apprendisti in vicendevole scambio di ruolo in istanti come bagliori di luce ed ombra che giocano non più nemiche, mai state avverse. Le paure del conoscere se stessi in un uomo di oltre mezzo secolo di vita svelate e spiegate da chi aveva meno della metà della sua età. Un urlo unico nel sentire l'odore della morte prima di vederla vivida e livida negli occhi. L'urlo si libera, in ginocchio. Tremare nel bagno adiacente mentre i soccorsi fanno l'inutile. Mai più nulla di apertamente doloroso su quell'addio mai detto, non una realtà che voleva tempo per essere compresa, ma una realtà compresa prima che potesse comprendersi da sola. Un altruismo mai rivolto a se stesso. Stava cominciando a capire. Adesso il suo cammino è altrove, si sveglia dal sogno e comunica con la realtà così come nel mondo della veglia ognuno di noi comunica con il suo inconscio, reduce da un ricordo celato di uno dei tanti sogni. Buona evoluzione amico mio, padre amato.

Il principio




Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla.
Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza.
Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.