Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Wednesday, 14 March 2007

Sopravvivenza

Nel nido, ogni uccellino pigola verso la madre piangendo per il poco cibo ricevuto, senza pensare ai suoi fratelli. Se il cibo che la madre riuscisse a procurare col massimo dei suoi sforzi risultasse comunque insufficiente nel caso in cui venisse frazionato per il numero dei figli, distribuendolo equamente tra di essi aumenterebbe la probabilità di morte per tutti. Se lei stessa rinunciasse a mangiare per soddisfare i propri figli, la sua morte risulterebbe poi in una condanna per loro. Ecco che i figli più forti emergeranno, prevalendo sui più deboli, divenendo ancora più forti, mentre i deboli si indeboliranno ulteriormente, avvicinandosi sempre di più alla morte. Eppure, se ognuno dei figli, invece di sprecar energie a pigolare e combattere contro i suoi vicini, si sforzasse insieme ad essi per preservare il suo fratello, concedendo il suo calore, il suo spazio, in un gesto di altruismo ed equilibrio, ritenendo il mantenimento della sua vita importante in quanto utile al mantenimento di quella degli altri ed al contempo così facesse ogni altro figlio, forse tutti potrebbero sopravvivere. Crescerebbero deboli? Come farebbero poi a sopravvivere nel mondo esterno al nido? Sarebbero troppo deboli rispetto agli uccelli cresciuti prevalendo sui fratelli, rafforzati oltre che sopravvissuti. Se tutti gli uccelli modificassero il loro stile di vita secondo un principio di convivenza, aumenterebbe la probabilità di sopravvivenza per tutti? Sarebbe meno freddo il vento? Sarebbero più gentili i predatori? Vi è un equilibrio naturale, che da sempre funziona, incentrato sull'universalità vitale, orientato al tutto e non al singolo, l'animale non umano è egocentrico, non egoista, accetta la morte senza protestare, accetta il dolore, pur sforzandosi di preservare la propria vita, il suo dolore non diventa motivo per arrecarne al prossimo, la sua morte non diviene motivo di vendetta, la sua vita è orientata alla preservazione della specie più che alla preservazione del singolo, così come la preservazione della sua specie è orientata alla preservazione dell'equilibrio del mondo intero, più che alla preservazione del proprio, egli è ogni animale, ogni cosa, è il mondo intero, l'intero universo, la sua vita è sincera.

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