Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Wednesday, 7 March 2007

Exile

La pioggia che lievemente si annuncia nel torpore di un risveglio notturno, bussando di passaggio sulle persiane chiuse. La luce della candela grande come non mai, nel buio di un mattino lontano del quale si riesce solo ad immaginare la sagoma imminente spuntare all'orizzonte negato alla vista, nei piccoli spazi che la pioggia riempie con le sue mille immagini sul quadro. Le lenzuola scomposte. Il mio letto vicino al soffitto. La fiamma della candela ancora viva, poggiata poco stabilmente sull'angolo del mobile. Il suo viso, nei giochi di luce ed ombra, fiamme sulla pelle bianca. Torpore dei sogni ancora sulla pelle dei miei pensieri, mentre lentamente allagano questa piccola realtà. Sento il calore del suo corpo, dorme profondamente come raramente direbbe di fare. Le gambe accovacciate alla rinfusa vicino al mio calore, le braccia che dipingono un desiderio di espansione e protezione, indecise in un istante interminabile, il viso, vero, rilassato, i lineamenti originali, oltre i racconti, oltre gli sguardi con cui avvolgeva la stanza prima di addormentarsi, oltre quelle risa che dal nulla si espandevano in sorrisi aperti dalla sua voce, argentea, oltre quei silenzi dipinti in ogni suo tratto, quando ancora nel suo niente si perdeva, quando ancora il suo niente era l'unica risposta dal suo vuoto interposta alle vere parole per le mie domande. Ed io, sveglio, in un tempo eterno, in un luogo lontano dalla vita della veglia, pareti che abbracciano la luce per accarezzare e nutrire l'ombra degli amanti, perse nel vuoto oltre un pensiero universale del mio mondo. Immagino l'odore dell'errore sulle mie mani, quando pur di unirci sono passate oltre la sua immagine, ed entrambi siamo fuggiti lasciando pelle vuota dal calore svanente. Sono in esilio, non c'è più casa in me, ed in esilio ho trovato te, che della tua patria non parli, chiamandola niente quando ne chiedo il nome, chiamando niente il nostro abbraccio triste, immerso in una tristezza più profonda, tanto da sembrare felice. Siamo soli insieme, mia compagna. Allora camminiamo ancora un po', forse, quando siamo scivolati in quella curva, il mondo si è distratto per un attimo. La strada del fiume è tortuosa, ma è la sua migliore, la strada della libertà passa dall'esilio e tu, straniera, sarai mondo senza mondo, nel mio ed al mio fianco, sullo stesso gradino del pendio, l'ultimo sorriso vero in silenzio. Niente.

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