Se mi svegliassi l'assurdo sarebbe normale quotidianità, se mi svegliassi proverei un senso inquieto per questa vita, se mi svegliassi smetterebbero di cercarmi. Così poggia la testa dolcemente sul mio petto, seduta accanto a me, gli occhi lucidi come oceani vivi, bagliori di milioni di vite unite in un'unica immagine celeste. Se mi svegliassi non mi sentirei inquieto adesso che scorgo istanti di violenza in una vita non mia, il bisogno di emozione, la forte morsa allo stomaco per il bisogno di poesia sporca, tanto più sporca tanto più viva, tanto più profondo il degrado negato. Cerca di nascondere le lacrime che mostra. L'evidenza del suo pianto silenzioso è l'unico modo per proteggerlo, liberarlo dalla paura di essere visto. Se mi svegliassi mi vedrebbero. Tocco i tasti del pianoforte nello stesso modo in cui tocco la sua pelle. Dolcezza e forza talmente ravvicinati da sembrare un unico istante, l'essenza dell'amore nel sesso. Non so suonare, eppure so parlare del sangue della musica. So desiderare. Tristemente so comprendere. La tensione che produce il suono. Come l'origine della poesia nell'arte personale, quel motore di disequilibrio che nel ricercare la sua casa, un luogo che possa chiamare suo, nel dolore della ricerca, nella speranza bruciante, raggiunge gli apici dell'instabilità lasciando magie di emozione perfetta lungo il suo cammino.
Non riuscivo a contare le sue dita, dimenticavo il suo viso in ogni istante, lasciando un'immagine ricordo per la vita, fuggivo con lei ingannando l'esistenza. Per dimenticare tutte le volte che mi hai desiderato ti ho desiderata quando non potevo crederti. Se quel sorriso fosse stato parte di questo sogno, tutti l'avrebbero visto. In quel momento dovevo essere sveglio. L'ho fatto solo per salvarti. Puoi crederci. Se questo fosse il mio motivo non avresti sorriso nell'unico istante in cui ho aperto gli occhi prima di riaddormentarmi. Non riuscivo a vederla nella sua totalità. Troppo vicino a lei, riassumevo la sua essenza. Dedicato a te, immagine vista per un istante. Di te conosco solo il nome, ed una sensazione. E' un notturno senza luna, che lascia intravedere la veglia oltre il cielo. Dove i santi son polvere e gli amanti dolci sono assassini, e si ricorda il viso di te. E' un notturno di spezie nere, dove l'animo più scuro si prende un suo momento, incespica sicuro verso l'espressione, la resa del turbamento. E' un notturno da non dedicare, non più almeno adesso. E' un notturno che non inneggia più a nulla. Se mi svegliassi non potrei tornare a dormire mentre lo sto già facendo. E torno me, per finire con sincerità, che se non potessi mentirmi in privato, sapendo di mentire, negherei un desiderio primario, oltre a quello di dormire. Ecco quindi un istante che ha più forza e luce di ogni aroma di nero rovesciato come polvere sul tavolo delle parole. Labbra e pelle, parole oltre le parole, momenti di silenzi senza smettere di unire il calore, pause tra note, vibrante si attenua per divenire il ricordo ogni vibrazione, raggiungere l'essenza di un'emozione senza seguire la tensione. Sfioro la tua pelle che non ricordo, come una storia ancora da scrivere, le tue lacrime non sono per me, e ricordo solo il titolo...
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment