Finisce una storia tra due persone. Dedicarsi a se stessi, volersi bene, cercare di vivere tutte quelle cose che ci possono dare piacere, è una forma di azione curativa molto importante, permette infatti di lenire il dolore e di attutire fortemente la generazione di rancori inconsci dovuti all'identificazione della causa del dolore diretto e indiretto nella persona dalla quale ci dovremmo allontanare. A volte si vivono situazioni di confusione interiore, la storia non è realmente finita, ma al contempo non prosegue, è bloccata intorno a qualcosa. Allora si cerca, nella confusione, di fare qualcosa, non si sopporta ciò che si sta vivendo, si progettano soluzioni più o meno consciamente, si vuole vedere l'altra persona per cercare di andare a fondo nella questione, risolverla, mettere tutto a posto. Il problema non sta nel cercare di raggiungere la verità celata sotto la confusione, in genere cercare di comprendere a fondo un problema è il primo passo per risolverlo, ma in queste situazioni è l'autore stesso dell'azione che è in difetto, che non possiede i mezzi e le facoltà per perpetuare in modo corretto l'azione stessa, così che il risultato porta un effetto opposto a quello desiderato. La confusione aumenta, più si cerca di aggrapparsi al desiderio di trovare una soluzione, più le cose non vanno come si desidererebbe, l'altra persona non reagisce come speravamo, noi stessi mutiamo atteggiamento con rapidità crescente, raggiungendo punte di instabilità sempre più elevate. Più le cose peggiorano e maggiormente cresce il nostro desiderio di intervenire, di vedere l'altra persona, di parlare con lei. Si entra in una spirale discendente. Tutto questo va ad alimentare dei rancori interiori che in un secondo tempo vorranno essere pagati in un modo o nell'altro. Si rischia inoltre di proiettare tutti questi rancori sull'altra persona, modificando l'immagine che si ha di lei, dipingendola come una figura cattiva in quanto portatrice di dolore, i nostri stessi ricordi vengono filtrati dal nostro stato interiore e la verità viene allontanata maggiormente. Calmarsi, accettare la sofferenza senza opporre resistenza, imparare a sentirsi interiormente con una forma di oggettività senza cedere alle proprie trappole mentali e accettare la confusione dell'altra persona, avere il coraggio di guardarla come si guarda un bambino che cresce, senza per questo permettersi giudizi dettati dall'orgoglio, saper gestire le sue parole e le sue azioni senza farsi coinvolgere dalla sua confusione, ricordandosi che difficilmente saranno sincere, comprendere che dietro le quinte di questi periodi molte cose si muovono dentro di noi per la nostra stessa evoluzione, avere la pazienza del saper attendere, credere nel proprio "vero io", ricordarsi che lui conosce le cause e i motivi, che porta a noi ciò che serve alla nostra evoluzione, a volte con scelte e situazioni dolorose, difficilmente comprensibili, saper accettare il fatto di non poter avere le risposte che vorremmo in quel momento, vincere la battaglia con se stessi invece di combattere con l'altra persona, costituisce la pratica che permette di superare nel modo migliore l'intera situazione. Ciò che sarà avrà i suoi motivi ed è impredicibile nella confusione, ciò che proviamo in quel momento muterà, la luce tornerà, così come torneremo noi stessi, forse cambiati, evoluti, con nuova esperienza nella vita.
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Monday, 13 November 2006
Giochi di sofferenza
Finisce una storia tra due persone. Dedicarsi a se stessi, volersi bene, cercare di vivere tutte quelle cose che ci possono dare piacere, è una forma di azione curativa molto importante, permette infatti di lenire il dolore e di attutire fortemente la generazione di rancori inconsci dovuti all'identificazione della causa del dolore diretto e indiretto nella persona dalla quale ci dovremmo allontanare. A volte si vivono situazioni di confusione interiore, la storia non è realmente finita, ma al contempo non prosegue, è bloccata intorno a qualcosa. Allora si cerca, nella confusione, di fare qualcosa, non si sopporta ciò che si sta vivendo, si progettano soluzioni più o meno consciamente, si vuole vedere l'altra persona per cercare di andare a fondo nella questione, risolverla, mettere tutto a posto. Il problema non sta nel cercare di raggiungere la verità celata sotto la confusione, in genere cercare di comprendere a fondo un problema è il primo passo per risolverlo, ma in queste situazioni è l'autore stesso dell'azione che è in difetto, che non possiede i mezzi e le facoltà per perpetuare in modo corretto l'azione stessa, così che il risultato porta un effetto opposto a quello desiderato. La confusione aumenta, più si cerca di aggrapparsi al desiderio di trovare una soluzione, più le cose non vanno come si desidererebbe, l'altra persona non reagisce come speravamo, noi stessi mutiamo atteggiamento con rapidità crescente, raggiungendo punte di instabilità sempre più elevate. Più le cose peggiorano e maggiormente cresce il nostro desiderio di intervenire, di vedere l'altra persona, di parlare con lei. Si entra in una spirale discendente. Tutto questo va ad alimentare dei rancori interiori che in un secondo tempo vorranno essere pagati in un modo o nell'altro. Si rischia inoltre di proiettare tutti questi rancori sull'altra persona, modificando l'immagine che si ha di lei, dipingendola come una figura cattiva in quanto portatrice di dolore, i nostri stessi ricordi vengono filtrati dal nostro stato interiore e la verità viene allontanata maggiormente. Calmarsi, accettare la sofferenza senza opporre resistenza, imparare a sentirsi interiormente con una forma di oggettività senza cedere alle proprie trappole mentali e accettare la confusione dell'altra persona, avere il coraggio di guardarla come si guarda un bambino che cresce, senza per questo permettersi giudizi dettati dall'orgoglio, saper gestire le sue parole e le sue azioni senza farsi coinvolgere dalla sua confusione, ricordandosi che difficilmente saranno sincere, comprendere che dietro le quinte di questi periodi molte cose si muovono dentro di noi per la nostra stessa evoluzione, avere la pazienza del saper attendere, credere nel proprio "vero io", ricordarsi che lui conosce le cause e i motivi, che porta a noi ciò che serve alla nostra evoluzione, a volte con scelte e situazioni dolorose, difficilmente comprensibili, saper accettare il fatto di non poter avere le risposte che vorremmo in quel momento, vincere la battaglia con se stessi invece di combattere con l'altra persona, costituisce la pratica che permette di superare nel modo migliore l'intera situazione. Ciò che sarà avrà i suoi motivi ed è impredicibile nella confusione, ciò che proviamo in quel momento muterà, la luce tornerà, così come torneremo noi stessi, forse cambiati, evoluti, con nuova esperienza nella vita.
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