Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Friday, 17 November 2006

La sottile linea tra la verità ed il nulla

Tutto va a comporsi di illusioni complesse quando si può comprendere che le forme di esistenza più efficaci sono le aggregazioni di entità semplici. Le reti neurali del nostro cervello, per quanto affascinanti, sono un'aggregazione di entità dal funzionamento piuttosto semplice. E' il mondo in cui sono disposte ed interagiscono che creano quel meraviglioso processo adattativo che è la nostra intelligenza. Se ne deduce tra l'altro che la meraviglia sta nella magia di ciò che va oltre la somma degli elementi. E' il concetto di Emergenza. La meraviglia della vita, il sistema vitale definito tramite i concetti di Complessità, Emergenza, Riproduzione, Evoluzione, Autonomia. Il nostro cervello è evoluto secondo lo stesso principio che esso stesso segue per il suo funzionamento e apprendimento, per l'evoluzione del suo comportamento, delle sue risposte ai problemi. Il processo adattativo tende all'ottimale per tentativi tramite la valutazione di ottimalità del risultato dei tentativi stessi. La serie di tentativi, tramite opportune variazioni, permette di convergere verso l'ottimale. Apprendimento. Evoluzione. La portante dell'esistenza umana. Più ci si spinge verso l'infinitamente piccolo più la complessità delle entità diminuisce, tanto da arrivare a particelle elementari. Ma è poi vero che la complessità diminuisce? Mi piace pensare che l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo si incontrino e si uniscano all'infinito, che tutto sia una spirale, onde, ogni atomo un universo, ogni universo un atomo. Senza contare le dimensioni, non dimentichiamo che l'infinito di una dimensione è il nulla della successiva. Ci sono esseri viventi che in gruppo sono capaci di creare opere d'arte, capolavori architettonici o comportamentali, eppure non fanno altro che seguire poche semplici istruzioni. Queste semplici istruzioni fanno interagire queste creature in modo che la somma delle loro interazioni produca meraviglie. Alla fine resto meno indifferente pensando a tali meraviglie che davanti alle travagliate sofferenze di un essere umano ostracizzato da se stesso nella sua autocommiserazione. A volte ho l'impressione di essere diventato cinico. Pur avendo sempre pensato che una delle possibili forme di cinismo fosse una forma di autodifesa, mentre un'altra era ispirata dalla verità, non è comunque una sensazione che mi aggrada. Cerco quindi di ricordarmi della sottile linea tra la verità e il nulla. Come tutto e nulla si amano e si fondono al di fuori delle illusioni, nella verità limpida, cosi il nulla e la verità sono amanti e taciti nemici, o il contrario, come piacerebbe a noi e come a noi piace spesso essere, ovvero nemici e taciti amanti. E' comunque una scelta, dirigersi verso la verità o accettare il nulla. Fa differenza. Mi guardo intorno e non mi spaventa nulla, tanto sono a volte slegato dagli attaccamenti terreni. Sono riuscito perfino a non soffrire all'idea di perdere me stesso con la morte. Raramente. Ma sinceramente. Non certo la morte mi spaventa, ma sono molto legato alla figura di questo essere nel quale sono proiettato a questo giro. Mi sono affezionato al suo carattere, al suo modo di essere, ai suoi difetti, ai suoi occhi. Non so se essere triste quando perdo interesse per il mondo e non vedo nulla di sbagliato nell'autoannientamento né nulla di errato nella sua salvezza, quando non mi interesso della vita delle persone se non quanto ci si può interessare ad un ruolo temporaneo di un qualche attore, quando tutto perde importanza e mi sembra di riavvicinarmi all'essenza, oltre le illusioni. Allora ricordo il piacere delle illusioni, questa droga meravigliosa che porta evoluzione, cerco di ricordare la sofferenza sulla mia stessa pelle e cerco di sorridere per ogni meraviglia. Voglio godermi il mondo finché ci sono, e sapere che tutto è passeggero non deve essere motivo di rinuncia, anzi, deve essere motivo di concentrazione e presenza, per assaporare ogni istante. Semplicemente la consapevolezza aiuterà le mie paure ad essere libere. Così, forse, in una valle di cenere, a due passi dalla luce, mi ricorderò del mio nome e sorriderò.

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