Il vero perdono è una meta molto alta. Il vero perdono prevede la forza della vera umiltà. Nel perdonare spesso ci sentiamo superiori, come se facessimo una gentile concessione rispetto ai torti subiti, come se incarnassimo il bene che perdona il male. Ma bene e male sono illusioni e tale forma di perdono è pericolosa, in quanto attiva zone d'orgoglio e giudizio. Il vero perdono è un atto che non prevede il perdono inteso in senso comune. Prevede invece una profonda comprensione della natura degli avvenimenti, dove chi ci porta sofferenza è figura del nostro cammino per la nostra evoluzione. Gli eventi esterni non hanno potere che non venga loro concesso. La vera vita è interiore, il modo in cui reagiamo agli eventi è il potere che conferiamo loro. Il vero perdono prevede di abbracciare la sofferenza con profonda sincerità e comprensione, imparando a liberarla, imparando a fortificarsi senza indurirsi. Il vero perdono ci insegna a vivere con sincerità i sentimenti, senza negarli, senza rinchiuderli. La rabbia sia libera affinché possa facilmente trovare il suo equilibrio, non sia incattivita, non diventi rancore e risentimento. Non porti, la sofferenza, a compararsi con le cause, non porti a giudicare noi o gli altri reciprocamente superiori o inferiori, non porti a limitare la vera natura degli avvenimenti assegnando dei ruoli. Il vero perdono non prevede la prostrazione stolta mossa dalla paura e dalla mancanza di solidità, il vero perdono non prevede di farci assumere il ruolo di salvatori, farci credere anime luminose capaci di risollevare le sorti di chi ci arreca sofferenza. Offuscata è la vista di chi si proclama salvatore del prossimo. Saggio è colui che comprende la libertà di ogni essere, la libertà del cammino di ognuno, le trame che si intersecano, sfiorano ed uniscono, oltre la limitata comprensione della vita materiale. Saggio è colui che offre aiuto a chi lo chiede sinceramente. La sofferenza non è solo quella provocata intenzionalmente da azioni atte ad arrecarci dolore, ma la stessa sofferenza che coloro ai quali siamo mentalmente e sentimentalmente legati provocano loro stessi è motivo di dolore per noi. Anche questa sofferenza necessita del perdono, poiché cieco è chi non comprende che anche essa genererà rancori nascosti se non liberata. Libero è il cammino di ognuno, saggio è colui che rispetta questa libertà, e accetta con profonda comprensione le scelte dei cammini altrui, accetta quindi di non agire negli altrui cammini senza essere invitato. Le richieste di aiuto, l'invito a intersecare in nodi di congiunzione le trame vitali, non sono da ascoltare con sensi umani, ma con il profondo sentire. L'aiuto agli altri può essere donato da chi ha perdonato se stesso e gli altri, da chi ha la forza dell'umiltà sul cammino della conoscenza di se. Il vero perdono è un atto di sincero e vero equilibrio interiore ed universale, mosso dalla vera forza dell'umiltà.
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Thursday, 23 November 2006
Perdono
Il vero perdono è una meta molto alta. Il vero perdono prevede la forza della vera umiltà. Nel perdonare spesso ci sentiamo superiori, come se facessimo una gentile concessione rispetto ai torti subiti, come se incarnassimo il bene che perdona il male. Ma bene e male sono illusioni e tale forma di perdono è pericolosa, in quanto attiva zone d'orgoglio e giudizio. Il vero perdono è un atto che non prevede il perdono inteso in senso comune. Prevede invece una profonda comprensione della natura degli avvenimenti, dove chi ci porta sofferenza è figura del nostro cammino per la nostra evoluzione. Gli eventi esterni non hanno potere che non venga loro concesso. La vera vita è interiore, il modo in cui reagiamo agli eventi è il potere che conferiamo loro. Il vero perdono prevede di abbracciare la sofferenza con profonda sincerità e comprensione, imparando a liberarla, imparando a fortificarsi senza indurirsi. Il vero perdono ci insegna a vivere con sincerità i sentimenti, senza negarli, senza rinchiuderli. La rabbia sia libera affinché possa facilmente trovare il suo equilibrio, non sia incattivita, non diventi rancore e risentimento. Non porti, la sofferenza, a compararsi con le cause, non porti a giudicare noi o gli altri reciprocamente superiori o inferiori, non porti a limitare la vera natura degli avvenimenti assegnando dei ruoli. Il vero perdono non prevede la prostrazione stolta mossa dalla paura e dalla mancanza di solidità, il vero perdono non prevede di farci assumere il ruolo di salvatori, farci credere anime luminose capaci di risollevare le sorti di chi ci arreca sofferenza. Offuscata è la vista di chi si proclama salvatore del prossimo. Saggio è colui che comprende la libertà di ogni essere, la libertà del cammino di ognuno, le trame che si intersecano, sfiorano ed uniscono, oltre la limitata comprensione della vita materiale. Saggio è colui che offre aiuto a chi lo chiede sinceramente. La sofferenza non è solo quella provocata intenzionalmente da azioni atte ad arrecarci dolore, ma la stessa sofferenza che coloro ai quali siamo mentalmente e sentimentalmente legati provocano loro stessi è motivo di dolore per noi. Anche questa sofferenza necessita del perdono, poiché cieco è chi non comprende che anche essa genererà rancori nascosti se non liberata. Libero è il cammino di ognuno, saggio è colui che rispetta questa libertà, e accetta con profonda comprensione le scelte dei cammini altrui, accetta quindi di non agire negli altrui cammini senza essere invitato. Le richieste di aiuto, l'invito a intersecare in nodi di congiunzione le trame vitali, non sono da ascoltare con sensi umani, ma con il profondo sentire. L'aiuto agli altri può essere donato da chi ha perdonato se stesso e gli altri, da chi ha la forza dell'umiltà sul cammino della conoscenza di se. Il vero perdono è un atto di sincero e vero equilibrio interiore ed universale, mosso dalla vera forza dell'umiltà.
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