"Così siamo giunti alla fine. Così finalmente la verità si rivela e crolla il castello di carte. La paura si fa rabbia, la rabbia si cristallizza in rancore e attecchisce come un morbo al legame. Fin dall'inizio, un gioco, le tue trame, il tuo tessere. Fin dall'inizio. Così, ecco il tuo pugnale, ecco il tuo colpo finale, il rilascio di tutto l'ingranaggio, mostrarmi la verità alla fine, in un momento di profonda fragilità tale che io non mi ponga il dubbio sulla veridicità delle tue parole. Tutto questo tempo, è così che volevi, è sempre stato così. Non è vero?"
"Vattene..."
"Lacrime di circostanza sono quelle che migliaia di spiriti appesi all'ingresso della dimensione dei tuoi occhi cercano di mostrare e trattenere per la minuziosità dell'effetto finale?"
"Vattene."
"Ho un pensiero per te, puoi farne quello che vuoi."
Silenzio
"Non credi nulla di quello che hai detto in questa occasione finale, e, seppur una parte di te abbia ben previsto che io me ne rendessi conto, tutto è studiato a livello inconscio per indurre comunque il mio spontaneo allontanamento. Ciò che non hai considerato è il fatto che non mi conosci, c'è una reazione che non hai previsto, perché sarebbe troppo poco credibile. Ma il suo punto di forza sta proprio in questo, se da una mente come la mia non ti aspetteresti un atteggiamento poco credibile, la sua effettiva presenza ne confermerà la validità. Comincia a seguire la trama, vedrai, ad una parte di te credo che potrà piacere molto. Considera la mia mente, ciò che hai trovato affascinante in essa, le sue vie, i percorsi che è capace di seguire, le trame che è capace di tessere, le immagini, i suoni, le sensazioni. Pensi veramente che in un mondo di illusioni come quello in cui siamo una mente simile sarebbe lasciata libera di esistere senza vincoli? Dove starebbe allora l'illusione, la menzogna, il fattore vincolante di crescita, la pietra legata con una fune intorno alla vita da trascinare durante la salita? Se tu fossi la pedina di uno studio, la cui apparenza sia quella del gioco, ti vendicheresti pur non avendo la certezza della veridicità delle tue scoperte? Il prezzo per la mia mente è una complessa e profonda instabilità mentale che, se da un lato espone una facciata di sincerità cristallina, dall'altra reca vita ad un'ombra profonda, le cui radici affondano profondamente nell'inconscio, perdendosi nell'irrintracciabilità, un'ombra le cui fronde spoglie si insinuano nei pensieri, guidandoli. Ecco che pensieri e poesie, la stessa sincerità, la capacità di avvolgere e far provare una sicurezza profonda, un calore gentile, un senso di amore capace di penetrare, diventano strumento. Ecco il prezzo da pagare per una simile mente. Essa deve la sua forza all'ombra e all'ombra deve servizio e dedizione, non diretta obbedienza, la quale sarebbe frantumabile, ma riconoscenza. L'ombra decide i limiti della libertà di scelta e azione della mente, facendo si che non esca mai dal percorso prescritto. Così ogni anima sul cammino, ogni mente, ogni cuore, diventa strumento, nutrimento e pedina a sua volta. L'ombra ne manipola la mente ed il cuore, per garantirsi l'accesso, per farsi accettare dall'anima, così da poter lentamente iniettare il veleno che inibirà la sua libertà. Anima dopo anima, persona dopo persona. Ognuna, alla fine, è stata indotta a respingermi o ad accettare il mio allontanamento, come ultimo inganno, l'ultima convinzione di libertà d'azione culmine della consumazione del veleno. Anime mutate, ormai, vedono la loro vita cambiare, loro stesse cambiare. Adesso sarai probabilmente curiosa di sapere il perché, quale sia il fine dell'ombra. Ed ecco la mente in azione. Se te lo dicessi, se ti fornissi un motivo, farei crollare la struttura che ti porta a poter credere in quello che ti ho confessato. Se ti offrissi davvero un motivo, dimostrerei alle tue sensazioni e deduzioni che il centro di tutto il discorso non è realmente l'ombra, ma tu, ti porterei il ragionevole dubbio che tutto questo sia appena stato inventato, per te. Invece non ti dirò il motivo. E potrai chiederti se io non lo condivida con te perché stia desiderando che tu mi creda, o perché, effettivamente, in funzione del motivo stesso, non abbia ragione di condividerlo. La cosa più divertente è che questo non influisce sul risultato. Attenta, adesso arriva la parte più bella. E' probabile che tu adesso stia pensando che sono in errore, che presumo di poter giocare con te, di poter sapere cosa ti passa per la testa, ed al contempo potresti pensare che non credi veramente alle mie parole, che non sei caduta nel tranello e che ciò che desideri realmente chiederti è perché io ti stia dicendo tutto questo. Ma se sono consapevole di questi tuoi pensieri nel dire ciò che ho detto e ti rendo partecipe di questa consapevolezza, lascio comunque in te un forte dubbio rispetto alle mie affermazioni, non si smontano del tutto in te. E, nuovamente, la cosa più divertente è che il risultato non riceve influenza da questi tuoi probabili pensieri. Il vero punto di forza del veleno che scorre nella tua anima è che la consapevolezza della sua esistenza, raggiunto questo stadio della sua evoluzione, non è motivo di indebolimento per esso, anzi, è nutrimento per la sua mutazione finale, per il risultato ultimo, la sua completa consumazione e l'inevitabilità del suo effetto compiuto ed incancellabile.
Ma adesso, te ne prego, ascoltami. Ecco la svolta, come in ogni buona storia. Tu mi conosci meglio di quanto credi, molto mi sono mostrato a te, con sincerità. Da me, con la tua intelligenza, hai appreso e condiviso riflessioni sulla natura dell'umano pensiero e comportamento. Adesso forse comincerai a vedere la verità, non posso saperlo, perdonami quindi se la suggerisco io stesso. Aprendo gli occhi alla vera libertà, profondamente raccolta nella tua conoscenza, comprendi che tutto ciò che ho detto è il prodotto di una mente creativa ed acuta per il soddisfacimento di un desiderio umano, la risposta ad un dolore ricevuto. E' la naturale evoluzione della richiesta dell'inconscio di donare ciò che è dovuto alle mie emozioni per averle sottoposte ad un tale dolore. Nelle sensazioni nate dopo l'aver ascoltato le tue parole, la profondità della mia mente scorge l'origine del dolore. All'immagine di te in me si rivolge, reclamando il pagamento del debito che ad essa attribuisce. Così, il conscio, vedendo indicata l'immagine di te come obiettivo, a te, che di quell'immagine sei origine esteriore, si rivolge. Ecco quindi che la sensazione indotta dall'inconscio guida le parole del conscio, affinché ti restituiscano in forma equivalente e contraria il dolore ricevuto, affinché paghi il tuo debito. Eppure sai anche che cerco di conoscermi e che non sono così fortemente e semplicemente vittima di me stesso. Non credo che possano esistere debiti o crediti tra noi. Se ho lasciato che tutte queste parole venissero pronunciate è perché ho lucidamente scelto di permetterlo. Ecco dunque che, pur rispondendo ad un desiderio umano in una forma che non credo detentrice di verità, ho trovato conscia utilità in tutto questo. Il motivo risiede nel fatto che credo fortemente nella sincerità e nella forza delle sensazioni. Nessuna preghiera, nessuna dolcezza, senza sincerità, sarebbe stata utile quanto queste parole al fine di cercare di soddisfare il mio desiderio di non perderti. Nulla, come un colpo emozionale così forte, sarebbe stato così efficace. Contro la cristallizzazione delle menzogne generatrici di demoni ho scelto di rilasciare una tale onda di emozioni aggrovigliate e confuse, lasciando che si sbrogliassero nel cammino, per far vibrare e reagire la nostra profondità, là dove amo credere che risieda il nostro legame. L'ho messo in gioco perché prendesse le redini. Ho messo in gioco ogni convinzione mentale, ho fatto vibrare tutto, affinché l'unica cosa rimanente fosse pura sensazione. Sono stato sincero con una menzogna, perché non ho nascosto la sua natura menzognera. Adesso sei libera di pensare come vuoi, un passo alla volta possiamo avvicinarci, ma attendo un tuo segnale."
Attimo di silenzio.
"Credo che sia tu a non aver considerato il fatto di non conoscermi. Non ho creduto alla tua menzogna, anche se mi ha scossa. E mi ha scosso un pensiero. Non puoi arrogarti il diritto di giocare con la mia mente, con le mie emozioni. Non è tutto così semplice, non bastano solo delle parole, dei bei pensieri, il tuo gioco mi ferisce, non mi riavvicina. Almeno soddisfi la tua vendetta, ma, mi dispiace davvero, non mi hai nuovamente accanto a te. Non gira intorno a te il mio universo, tu lo sai, diresti che non vorresti nemmeno che fosse così. Ora ho tanto l'impressione che tu voglia il contrario. Sono le mie paure, non le tue. Si tratta di me e non voglio spiegare, non desidero che tu capisca. Adesso vorrei stare da sola. Scusami. Vattene."
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