Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Sunday, 13 July 2008

Vibrante tremulo fremito

Notte. La finestra socchiusa, l'aria notturna dell'estate viene per alimentare il sudore. Tutto tace, lentamente il torpore sfuma dileguandosi ai lati della coscienza. Mi alzo nel silenzio, riscoprendo la sensazione veritiera del mio corpo e dei suoi limiti. Pochi passi. Fremito. Dal collo viene a sussurrare la fragilità dell'essere illusorio alla mente, ogni concetto e convenzione, ogni intricato e solido apparato mentale trema al semplice sussurro portatore del sospetto di quello che verrà. Fremito, il corpo ha sentito la paura della mente. Ecco la promessa dell'istante entrare nel sangue e lasciarsi trasportare nel cuore delle membra, ciascuna risponde. E mi ritrovo vibrante. Tremo, di brividi fragili come gocce di freddo sudore nel quale sembra racchiusa la linfa sfuggente del filo sottile al quale è appesa la vita di ognuno. Raggiungo il letto. Entro a fatica, tremulo e debole, anelante di essere dentro, al caldo. Mi accuccio, mi piego su me stesso, riduco gli spazi scoperti, mi faccio piccolo, mi chiudo e tremo. Mi fermo. Brivido. Tremo. Intervallo. Tremito forte, mi muove le membra in contorsioni del corpo intero. Mi fermo. Sono tranquillo, in questa tortura. La mia fragilità che lotta per affermare il suo diritto di essere vera, di essere se stessa. Tremo, il mio corpo combatte. Fremiti a intervalli, onde forti, onde lievi, ma non cessa. Braccia piegate e mani giunte, una copre l'altra, come in una strana preghiera orizzontale, trema la testa davanti alla loro unione, delirio mistico, gambe piegate, più piccolo dei piedi di un bambino. Non sono qui, non sta accadendo, sono qui, sta accadendo e lo sento, non ho paura. Non ho paura di essere fragile. Sono io, vibrante tremulo fremito, e questa è la mia notte di lotta solitaria. Le lenzuola non bastano, il caldo dell'estate che si fa strada dalla finestra non basta, conservo il calore del mio corpo, ma si consuma con la linfa che sudo nel letto, evaporando respiri infranti nell'aria. Perdo il senso del mondo, diventa un ricordo lontano di ieri e di domani. Questa stanza non basta, è troppo grande per abbracciarmi, piccola per proteggere i miei pensieri, troppo piccola per proteggere i miei desideri. Perché vorrei poter volare via, in un tempo ed un luogo d'amore, una sosta nel cammino, un traguardo felice, per stanotte, pelle gentile e desiderata, mai ho amato così tanto la mia ed il suo calore, ma sta soffrendo, immaginandosi presto livida nell'abbandono della rinuncia. Non è la febbre dell'essere, ma il fragile sospiro dell'esistere, fonte e soluzione dell'unica vera paura e ricerca. Che importa, domani starò bene. Non si insinui in me il granello di scuro pulviscolo della paura che il sospiro si spenga come ultimo adesso. Domani sarò nuovamente nell'illusione del mondo. Sorridi, piccolo, sorridi senza motivo, abbracciandoti, amandoti, perché ora sei solo, fragile, vibrante tremulo fremito di vita.

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