C'è l'eternità dopo. C'è l'eternità prima. E' in questo piccolo spazio rimanente che resto confuso per mio piacere infantile. La sensazione avvolgente di una stanza piccola come un ripostiglio con una finestrella quadrata sul mondo, il gioco di un bambino, la fantasia che riempie e satura la stanza per ore. Ricordi. Il profondo bisogno di protezione, fragile delle proprie insicurezze, eroe mentale per ovvia conseguenza dell'autocostruzione, lamine di ferro con gli angoli torti ad arpione così profondamente inseriti nella carne da diventare parte integrante del sistema vitale. Il piacere dell'immagine nell'immagine, guerriero ferito da una guerra immaginaria, eppur con i vestiti laceri, ormai adulto, le ferite dell'anomalo ferro di protezione ignorate in favore di quelle decise come testimonianza dell'ennesima battaglia che è solo ricordo e mai avvenimento. La scelta di una purezza contaminata, la scelta dell'idea della contaminazione stessa e della distinzione di purezza e mancanza di candore. Il viso ormai impuro di esperienze che non trova la pace in una piccola stanza di giochi dimenticati. C'è un mondo fuori. E mi dipingo, portami da nessuna parte, striscerò vuoto perché vuoto mi vorrò vedere. Ogni ferita nel mondo è una ferita a me. Io sono tutto. Ti sogno, sei me, il mio desiderio. Ti ho anche dato una forma, occhi belli e orientali, lunghi capelli neri, sguardo vivo di chi ha sofferto scelte sbagliate e violenza eppure non conosce il mondo degli uomini. Ti ho tolto la forma, te ne ho date così tante. Sei desiderio, se la proiezione del volere che scaturisce dal vuoto, vuoto che non dovrei far altro che colmare con me stesso. Posso tornare ingenuo per un po'? Ti prego, uomo d'ombra, posso tornare ingenuo per un po'? Posso piangere senza capire il motivo? Posso smettere di pensare profondamente per un po'? Posso smettere di sentire le risposte? Posso smettere di capire le domande? Gentilmente, dolcemente, essere. Sono solo persone che passano e non starei attento se non volessi. Così resto solo e di ognuno mi viene dato un assaggio. Amici che mi lasciano solo intravedere l'odore della presenza, mi lasciano sentire l'immagine che resta nella retina dopo che l'origine si è già spostata. Posso uscire da questa follia prima che diventi la nuova normalità? Perché come ogni uomo mi adatterò, perché come tutti mi abituerò, perché dopo aver consumato il pasto non avrò più fame, perché una volta passato il dolore non mi interesserà più la ferita, perché cambierò e non mi spaventerà essere cambiato. E' così inevitabile, uomo d'ombra? C'è un mondo stupendo in bianco e nero fuori, c'è un mondo stupendo in bianco e nero dentro, in questo piccolo spazio rimanente...
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Monday, 2 October 2006
Spazio rimanente...
C'è l'eternità dopo. C'è l'eternità prima. E' in questo piccolo spazio rimanente che resto confuso per mio piacere infantile. La sensazione avvolgente di una stanza piccola come un ripostiglio con una finestrella quadrata sul mondo, il gioco di un bambino, la fantasia che riempie e satura la stanza per ore. Ricordi. Il profondo bisogno di protezione, fragile delle proprie insicurezze, eroe mentale per ovvia conseguenza dell'autocostruzione, lamine di ferro con gli angoli torti ad arpione così profondamente inseriti nella carne da diventare parte integrante del sistema vitale. Il piacere dell'immagine nell'immagine, guerriero ferito da una guerra immaginaria, eppur con i vestiti laceri, ormai adulto, le ferite dell'anomalo ferro di protezione ignorate in favore di quelle decise come testimonianza dell'ennesima battaglia che è solo ricordo e mai avvenimento. La scelta di una purezza contaminata, la scelta dell'idea della contaminazione stessa e della distinzione di purezza e mancanza di candore. Il viso ormai impuro di esperienze che non trova la pace in una piccola stanza di giochi dimenticati. C'è un mondo fuori. E mi dipingo, portami da nessuna parte, striscerò vuoto perché vuoto mi vorrò vedere. Ogni ferita nel mondo è una ferita a me. Io sono tutto. Ti sogno, sei me, il mio desiderio. Ti ho anche dato una forma, occhi belli e orientali, lunghi capelli neri, sguardo vivo di chi ha sofferto scelte sbagliate e violenza eppure non conosce il mondo degli uomini. Ti ho tolto la forma, te ne ho date così tante. Sei desiderio, se la proiezione del volere che scaturisce dal vuoto, vuoto che non dovrei far altro che colmare con me stesso. Posso tornare ingenuo per un po'? Ti prego, uomo d'ombra, posso tornare ingenuo per un po'? Posso piangere senza capire il motivo? Posso smettere di pensare profondamente per un po'? Posso smettere di sentire le risposte? Posso smettere di capire le domande? Gentilmente, dolcemente, essere. Sono solo persone che passano e non starei attento se non volessi. Così resto solo e di ognuno mi viene dato un assaggio. Amici che mi lasciano solo intravedere l'odore della presenza, mi lasciano sentire l'immagine che resta nella retina dopo che l'origine si è già spostata. Posso uscire da questa follia prima che diventi la nuova normalità? Perché come ogni uomo mi adatterò, perché come tutti mi abituerò, perché dopo aver consumato il pasto non avrò più fame, perché una volta passato il dolore non mi interesserà più la ferita, perché cambierò e non mi spaventerà essere cambiato. E' così inevitabile, uomo d'ombra? C'è un mondo stupendo in bianco e nero fuori, c'è un mondo stupendo in bianco e nero dentro, in questo piccolo spazio rimanente...
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment