Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Wednesday, 20 September 2006

Linea sottile...

Nel torpore dei pensieri mentre la logica si sfalda per il mio piacere, in un gesto triste come un'eternità, una mano sottile, luce nel buio, un movimento naturale, come se accarezzasse seta nell'aria, scivola e come segreto comando e segnale riporta sentimenti di origine alla mente. Se solo potessimo averla. Possederla nella sua impalpabile immensità. Quell'ultima linea di luna che ci separa dal lato oscuro. Se solo potessimo comprenderla, se solo potessimo farla nostra, allora, pensiamo, tutto avrebbe senso. Se solo potessimo comprendere quella linea sottile che separa la veglia dal sogno, il conscio dell'inconscio. Essa è come la linea sottile che delimita l'esistenza, l'istante inconcepibile che ci decide vivi e reali, l'istante iniziale del nostro essere. Ma il pensiero del limite si rivela limite e catena per la comprensione dell'essenza oltre il limite stesso. Esiste per noi un momento preciso in cui la veglia cessa di essere tale e facciamo parte del mondo dei sogni? Non è forse il sonno il risultato del nostro pensare intenso nella graduale e dinamica esclusione delle sensazioni esteriori, fino a liberarci delle catene e delle convenzioni logiche? Non vi è netta distinzione tra veglia e sogno. E' l'intensa libertà di cadere in noi e scoprire la nostra vastità, proiettarci e renderci protagonisti di un mondo che dimentichiamo essere noi, nostra creazione e proiezione, frutto di una logica profonda e non associabile ad un mondo di convenzioni. La sensazione sopra l'evidenza, il sentimento oltre l'immagine. Identificare l'essenza di persone con immagini, volti e forme che sono simbolo lontano dall'immagine corrispondente alla proiezione nel mondo della veglia. Usare immagini diverse da quelle reali, in momenti molteplici con molteplici mutazioni, per oggetti e persone ed essere perfettamente capaci di identificarle tramite la sensazione. Non essere meravigliati di ciò che sarebbe assurdo nella realtà della veglia. Cambiare luoghi ed immagini istantaneamente, vivere con una dimensione esplicita della sensazione prevalente sulle immagini, un mondo dalle regole ribaltate, dove la profondità di una sensazione decide l'immagine e non il contrario. Saperci parlare con linguaggi profondi ed acuti, oltre le parole. Saperci comunicare per liberarci, o per ricordare. Saper creare esattamente lo scenario e l'avvenimento per ottenere un effetto nel modo più puro e profondo, limitare la nostra coscienza del sognare, dimenticare di esserci addormentati, dimenticare che tutto intorno a noi è creato da noi e da noi distrutto, dimenticare che ogni evento, felice o doloroso, ogni sensazione, ogni evento, sono decisi da noi per noi stessi. Avere solo il potere di trasformare. Così nel sogno trasformiamo infinitamente tutto tramite ciò che conosciamo, riusciamo a mescolare, variare, modificare, per far apparire immagini nuove. Se solo potessimo decidere quella linea sottile. Basta un salto. Stiamo dormendo. La vita in questo istante è come il sogno. Tutto è nostra proiezione. Dimentichiamo l'essenza dell'io, dimentichiamo che tutto è nostra conseguenza. Dimentichiamo di essere ognuno il proprio dio. Sogniamo per conoscerci.

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