La perpetua e ciclica ricerca di spiritualità da parte di uomini e donne del mondo occidentale, sintomo di un'insoddisfazione forse più legata ad aspetti superficiali che alle reali profondità dello spirito, viene spesso accompagnata da un rifiuto irrazionale della materialità e della scienza. Quest'ultima viene giudicata come nemica e cieca, mentre la materia viene vista come qualcosa di denigrabile. In alcune occasioni, per taluni soggetti, i giudizi si espandono con fantasiose accuse pescate senza attenzione oggettiva dall'universo confuso e contrastante dell'informazione assoggettata allo scopo che è parte integrante della cultura dalla quale i promotori del giudizio stesso affermerebbero di volersi staccare. Cercando di comprendere il desiderio che muove le loro azioni, tendo a notare come in queste persone vi sia un cambio di direzione, ma non di modo, in quanto sembrano passare dalla ricerca di comode soluzioni materiali alla ricerca di comode soluzioni spirituali. Passano dal consumismo materiale al consumismo spirituale. Ed ecco che anche lo spirito diventa moda e merce. Questo cambio di direzione avviene orizzontalmente, lasciando queste persone sullo stesso piano di conoscenza. Raramente incontro persone realmente interessate ad approfondire lo spirito, desiderose di muovere la loro ricerca anche verticalmente, accettando diverse verità, imparando a cambiare punto di vista dentro di esse.
Dal momento che il cammino umano di conoscenza ed evoluzione prevede una forma materiale, perché la materia dovrebbe essere denigrabile? Per quanto illusoria, trovo che questa realtà, dalle infinite profondità degli universi all'infinita divisibilità delle particelle elementari, dalla bellezza di ogni essenza sensibilmente percepibile all'energia che tutte le accomuna, dalla potenzialità della logica razionale al profondo sentire emozionale, sia meravigliosa. Provo sincera meraviglia in questo mondo. Provo meraviglia per la capacità umana di conoscere ed evolvere, sia attraverso la scienza, che attraverso l'arte, passando dall'esperienza esteriore alla vita interiore.
Il fatto che lo spirito non sia un'entità scientificamente definita e riconosciuta non ne nega l'esistenza ed al contempo non è detto che lo spirito non sia comprensibile anche attraverso logica e razionalità. Se un'emozione a livello materiale è una scarica elettrochimica nella rete neurale del nostro cervello, non può essa essere il riflesso di un fenomeno non apprezzabile mediante strumenti fisici? Se il corpo è fortemente influenzabile dalla mente, se al di sotto del conscio esiste un mondo inconscio, per lo più sconosciuto, di cui parole, azioni e comportamenti strutturati sono il riflesso, non potrebbe all'origine di quest'ultimo esistere una realtà che potremmo chiamare spirito? E non potrebbero questi mondi interpenetrarsi influenzandosi vicendevolmente, comunicando continuamente l'uno con l'altro? E potrebbe questa distinzione essere solo una delle possibili visioni, una sola delle possibili verità? Non potrebbero questi mondi essere infinite sfumature, diverse dimensioni, di un tuttuno che si proietta su infinite realtà? Non potremmo essere frammenti di un unico essere, infinitamente divisibile pur restando l'unica unità?
Non cercate le risposte dello spirito intorno a voi. Cercatele dentro di voi. Possedete già la verità, dovete solo imparare a comprenderla.
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Thursday, 18 March 2010
Consumismo spirituale
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