Nel silenzio del non detto si sgretolano la certezza e la convinzione, l'ultimo castello prima dello scioglimento della pelle. E ruggine, sotto, e ruggine a raccontare tanti anni dimenticati, tanti anni la cui esistenza tra il sangue pulsante e l'elastica maschera, l'involucro che racconta l'odore dell'illusione, era stata dimenticata nel primo anno di vita del mondo. Sono nato col mondo, una delle tante volte. Profuma di sangue, questa ruggine, e odora di troppo tardi questo sangue, e puzza di piscio trattenuto troppo a lungo questa mente, intenso, linfa di sangue sporco. Guardami ora, dice lo specchio, guardami senza gli sfregi che vorresti sul mio viso per giustificare il tuo desiderio di rabbia per l'ultima immensa nascita mortale, quell'avvolgente coltre di solo te e poi niente, ovunque. Come non ascoltare quando mi sono addestrato per anni a questo ascoltare. Sangue e ruggine, l'uno sa raccontare dell'altro, ma sta nascosto, nella corsa frenetica, un altro modo di vedere la statica persistenza della screpolatura del metallo un tempo lucido. Ora non può riflettere altro che ciò che contiene al suo interno. Come ti senti ora che ti vedi involucro del tuo sapere, ora che capisci di non essere quel sapere, di doverlo lasciare libero? Come ti senti alla fine della corsa? Quanto è deludente sapere che dovrai continuare a correre anche dopo il traguardo? Come mi sento? Solo. E non è questo a turbarmi.
Sangue e ruggine, dal colore in cascata di suono incoerente all'immagine lenta e cristallina di un rosso vivo su pareti abbandonate alla conseguenza del loro abbandono, eccoti nuovamente in volo. Sono te, ricordi? Hai voglia di giocare, quindi giocherò, perché sono io il prigioniero e sono quello che non si lamenta. Io muovo quando tu non hai il coraggio di fermare. Credevi di poter restare tranquillo a lungo facendo finta di non sapere? Credevi che la corsa sarebbe finita lì? Fatti coraggio, non c'è niente che tu non possa fare. Che tu voglia o meno non mi deve interessare, la vera volontà adesso sta a me, e dovresti essere ben contento, perché ho fiducia in te quando scopri che il mondo in cui credi non crede in te. Ora basta giocare, sai per entrambi cosa ti aspetta. Andiamo.
Apro gli occhi. Finalmente mi sono addormentato. L'odore intenso risveglia il ricordo. Le immagini intorno a me sarebbero incredibili per chiunque. Per me so solo che non vogliono parole. Buonanotte piccola, sogna serena, io tornerò presto.
Sangue e ruggine, dal colore in cascata di suono incoerente all'immagine lenta e cristallina di un rosso vivo su pareti abbandonate alla conseguenza del loro abbandono, eccoti nuovamente in volo. Sono te, ricordi? Hai voglia di giocare, quindi giocherò, perché sono io il prigioniero e sono quello che non si lamenta. Io muovo quando tu non hai il coraggio di fermare. Credevi di poter restare tranquillo a lungo facendo finta di non sapere? Credevi che la corsa sarebbe finita lì? Fatti coraggio, non c'è niente che tu non possa fare. Che tu voglia o meno non mi deve interessare, la vera volontà adesso sta a me, e dovresti essere ben contento, perché ho fiducia in te quando scopri che il mondo in cui credi non crede in te. Ora basta giocare, sai per entrambi cosa ti aspetta. Andiamo.
Apro gli occhi. Finalmente mi sono addormentato. L'odore intenso risveglia il ricordo. Le immagini intorno a me sarebbero incredibili per chiunque. Per me so solo che non vogliono parole. Buonanotte piccola, sogna serena, io tornerò presto.
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