Non credo nel credo che non creda in me. Se credessi in un dio vorrei che tale dio credesse in me, non vi è dio in mente umana che sia privo di adoratori. Non credo al credo che imponga la coscienza dell'indegnità, la persecuzione dell'errore, la penitenza come base dell'azione. Sento che il credo a me più vicino sarebbe quello in cui si doni energia al desiderio di conoscere se stessi, di evolvere, di crescere camminando, di comprendersi vicendevolmente, muovendo ogni passo sul cammino che ha come base componente il rispetto, aprendo la propria mente, dimenticando il possesso in funzione dell'essere, comprendendo la vera natura dell'illusione, abbandonando le classificazioni di giusto e sbagliato in favore di discernimenti soggettivi e relativi, nobilitando la meraviglia della vita umana come sistema complesso di universi comunicanti ed apprezzabile solo dalla razza umana stessa, incoraggiando l'apprendimento dall'errore, la sincerità del pensare e del comunicare, l'esaltazione dell'individuo come universo infinito nell'insieme infinito di universi, che non porti la coesione del gruppo a perpetuare azioni il cui scopo tacitamente accordato e non consciamente compreso sia quello di lenire la paura cercando conferme nella condivisone di un credo solo per propria imposizione e non per profonda comprensione e sentire, nel tentativo di mettere a tacere il desiderio di verità che genera insicurezze e sensazioni di mancanza di solidità e protezione.
Così vedo intorno a me visi che mi rimproverano perché non perpetuo i riti che servano a rendere grazie al divino punitore, il benevolo che così creò le regole dell'universo per il mio stesso bene. Così vedo vicini a me visi tristi che credendo la mia via uguale alla loro via vedono i miei passi prendere una direzione sbagliata. Così vedo vicini a me visi tesi che celano il rancore di anni, nato dal non aver ottenuto dal cammino intrapreso ciò che chi mostrò loro il cammino promise come traguardo dello stesso, se avessero mosso passi esclusivamente nella direzione indicata dagli insegnamenti di colui il quale conobbe per primo la strada. Avrebbero accettato il messaggio nel quale credettero anche se il messaggero si fosse rivelato diverso da come lo desideravano o avrebbero forse reso inscindibili messaggio e messaggero, così come avrebbero forse reso inscindibile ogni messaggio o porzione di esso da ogni altro messaggio? I passi compiuti in funzione di un desiderio che non sia quello del proprio vero io o su una strada che non sia quella del proprio vero sentire, cercheranno un giorno di ritrovare il loro equilibrio, nella loro relativa verità dell'essere. Così vedo demoni ed in loro scorgo angeli giudicati. Così vedo desideri messi a tacere ed i demoni che un giorno diverranno, come conseguenza della prigionia e della tortura, della privazione della loro libertà di essere ed esprimersi e del loro diritto ad essere compresi anche se non soddisfatti.
Credo nel credo che non sia solo un credo, bensì il dinamico fluire di infiniti credi, credo nella rete di vite, nell'evoluzione dell'io attraverso la conoscenza di se stessi come base di ogni conoscenza ed evoluzione. Credo nel credo sincero della verità.
Così vedo intorno a me visi che mi rimproverano perché non perpetuo i riti che servano a rendere grazie al divino punitore, il benevolo che così creò le regole dell'universo per il mio stesso bene. Così vedo vicini a me visi tristi che credendo la mia via uguale alla loro via vedono i miei passi prendere una direzione sbagliata. Così vedo vicini a me visi tesi che celano il rancore di anni, nato dal non aver ottenuto dal cammino intrapreso ciò che chi mostrò loro il cammino promise come traguardo dello stesso, se avessero mosso passi esclusivamente nella direzione indicata dagli insegnamenti di colui il quale conobbe per primo la strada. Avrebbero accettato il messaggio nel quale credettero anche se il messaggero si fosse rivelato diverso da come lo desideravano o avrebbero forse reso inscindibili messaggio e messaggero, così come avrebbero forse reso inscindibile ogni messaggio o porzione di esso da ogni altro messaggio? I passi compiuti in funzione di un desiderio che non sia quello del proprio vero io o su una strada che non sia quella del proprio vero sentire, cercheranno un giorno di ritrovare il loro equilibrio, nella loro relativa verità dell'essere. Così vedo demoni ed in loro scorgo angeli giudicati. Così vedo desideri messi a tacere ed i demoni che un giorno diverranno, come conseguenza della prigionia e della tortura, della privazione della loro libertà di essere ed esprimersi e del loro diritto ad essere compresi anche se non soddisfatti.
Credo nel credo che non sia solo un credo, bensì il dinamico fluire di infiniti credi, credo nella rete di vite, nell'evoluzione dell'io attraverso la conoscenza di se stessi come base di ogni conoscenza ed evoluzione. Credo nel credo sincero della verità.
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