Il Principio - The Principle

Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità.
Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth.

Thursday 1 November 2007

Ti stai sciogliendo, con tutto.

Sono la fossa larga per l'eco delle tue menzogne, sono il mare d'emozioni nel quale ti confondi, felice di sbagliare. Sono la sensazione del lenzuolo che ti copre mentre ti distendi nel sonno e cerchi l'abbandono che ti neghi sotto la luce del sole che hanno dipinto per te. Sono le mille e una luna che io stesso ho desiderato e che di riflesso ti illuminano, perché tremi, tu tremi ed io sorrido come se fossi felice, come se comprendessi. Sono il silenzio, stupendo e troppo vero da accettare, l'arte ultima del nulla nell'essenza più viva. Io sono e sciolgo, perché tutto è uno e uno è tutto. Sono l'evidenza nello specchio che accusi, sono l'amore stupendo nell'istante prima di morire, sono il primo sorso d'acqua quando la sete cancella i tuoi pensieri, con un suono incessante che è tanto forte quanto il silenzio che rompe. Sono le mille venature nascoste nel tuo sguardo, in ogni immagine riflessa ed inversa per la tua conoscenza, i colori che non accetti di vedere in ogni sincera visione di te. Sono il piccolo verme, l'umile lavoratore della terra, per te che ti senti anima stupenda nell'apprezzare la bellezza dei fiori, per te che ti senti rinascere perdendoti nel suono delle onde di vento tra i rami alti. Sono l'ultima goccia di meraviglia della tua infanzia perduta per tacita scelta. Sono la scheggia sconosciuta nella tua pelle, che attende quell'unico movimento che ti farà soffrire, sono il tremore della luce sulla tua pelle quando non puoi sopportare la tua stessa vita, sono l'infantile bisogno di tuffarti in qualcosa di vero, nella moltitudine di piccole bellezze semplici che ti proteggano, che ricordino a ciò che dimentichi la sua vera essenza. Sono lo stridente imprevisto nel tuo passo quotidiano. Sono lo straniero che le tue parole proteggono ed il tuo sguardo denigra, sono la realtà appesa per i piedi che ancora ride sotto la tua tortura. Sono la fine della storia, le ultime otto pagine del tuo racconto, gli ultimi cinque battiti di ciglia mentre sai che stai finendo di leggere. Sono la terra secca che brama l'acqua ed in silenzio attende, sono la fatica nel tuo ultimo giorno di vita, sono l'immagine della quale non vuoi sentire il suono, perché nel suono mi troveresti. Sono la fragilità del tuo mondo e l'incredibile equilibrio che ti ha permesso di svegliarti anche oggi. Sono l'innocenza ferita dall'ipocrisia, la leggera sfumatura di sesso in un bacio paterno, la brace del desiderio che attende di esser fiamma, il numero sbagliato pescato dal cappello delle tue stesse possibilità, guardami bene, porto la tua firma in calce. Sono il patto col diavolo che ti dannerà, quando scoprirai di essere il diavolo, sono la catena della redenzione che finalmente si spezza quando ti risveglierai con gli occhi del dio che hai dimenticato di essere, sono il tuo potere visibile che non guardi, sono l'osservabilità dell'acqua, nella luce e nel movimento non scompari, eppure ti distorci per come vuoi ricordarti. Sono lo spazio vuoto tra l'origine della tua stessa proiezione e l'immagine finale per i tuoi ricordi, sono il viaggio del suono nel tuo corpo, sono la cascata di sensazioni alle quali non presti attenzione. Sono il pugnale nascosto nella mano della banalità che giudichi, sono la rivoluzione del figlio che non credevi possibile, sono il popolo che accusa contro la tua tirannia quando pensavi di essere il ladro che rubava nel mercato per sfamare la tua giustizia. Sono l'ombra nascosta dietro ogni tuo trono di velluto, sono la risata silenziosa che incrina la tua sicurezza quando credi di esserti nascosto bene. Sono l'abbraccio che aneli, ma non comprendi, sono l'unico amore che non possederai, sono l'unico odio che non ucciderai. Sono la malattia che cova in te per liberarti, sono l'istante in cui tutti ridono di te, sono la liberazione, l'istante in cui prendi piede in una prigione molto più larga. Sono la continuazione incessante che inonda il tuo dire basta, sono l'impossibile che si manifesta tra le tue braccia e ti trafigge. Sono la piuma che cade nella polvere sporca, tra la merda ed il piscio dei tuoi emarginati, mischiata a quella dei tuoi bei animali. Sono la colomba bianca ed il piccione morto sul fianco del tuo marciapiede. Sono il riflesso luminoso del lampione sopra la bella con le calze a rete nel freddo della tua notte metropolitana, sono il seno sporco della mendicante, sono l'odore pungente nel vento imprigionato. Sono il dito del bambino sui tuoi grilletti, sono la mano del padre che accarezza la figlia, sono la mano del padre che scende. Sono gli occhi della meraviglia pura, sono gli occhi rossi e umidi della tua meraviglia nuova. Sono l'attesa di un dopo. Sono il sudore nascosto e lavato. Sono la prima ferita dei tuoi figli, sono l'ultimo dolore di tua madre. Sono l'urlo della partoriente, sono il piacere nella forma del suo viso, sono l'atavico ricordo che lega quell'urlo a quello che udisti e accompagnasti nell'orgasmo per la tua prole. Sono lo scherno dei compagni di classe e la poca importanza della cosa per gli adulti. Sono la tua solitudine nella solitudine del mondo. Sono la terra e l'acqua, il cielo, ti vedo innamorarti. Immagina l'odio che ho provato sapendo che sei capace di amare tanto quanto di provare ad uccidermi. Sono la verità nascosta che celi o dimentichi. Guardami senza vedermi. Ricorda ancora, sono te. E ti stai sciogliendo, con tutto.

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