Proprio adesso sorrido. Dopo la notte sola, mosaico dei miei pensieri, altro non sono che i racconti celati negli occhi di tutte le persone che si sono soffermate per istanti più o meno lunghi ad osservare il riflesso della luce capace di mutare si tanto l'immagine al gesto più corto.
Proprio adesso sorrido, già piangendo con rispetto e poesia per i ricordi prematuri di ciò che sarà passato. Ferito, acciaccato dalle mie stesse azioni, da restaurare.
Proprio adesso sorrido, ho tutto e niente, e, in fondo, solo me stesso che non posso perdere e me stesso che devo perdere per rinascere, per ritrovare la luce capace di mutare si tanto l'immagine al gesto più corto.
Proprio adesso sorrido, con parole semplici, senza velare o nascondere, con il peso nello stomaco, semplice e sincero, con il sole sull'aria vicino alla pelle, perché sarò.
Proprio adesso sorrido, pagando in anticipo quando l'anticipo non esiste, perché ogni istante presente, passato e futuro, è me, sono me.
Proprio adesso sorrido al cielo, guarderò anche il mondo invece di me stesso, perché la strada per conoscersi ammette deviazioni, tutte quelle che desidero, anche quelle che rivoluzionano per un giorno il modo di vivere, credere e pensare. Sono sempre me.
Proprio adesso sorrido, ora che non mi interessa sapere per cosa dovrei sorridere o piangere, per cosa restare serio o per cosa ridere, se indossare la veste dell'ironia o quella del pensatore, se quella dell'afflitto o quella dell'egoista combattente debole di ogni suo duro colpo. Giunge il tempo del tepore che ammette di non indossare nulla.
Domani sarà come oggi e come sempre se offro un nome a tutto senza donarlo, lasciando che ogni passo meravigli il precedente. Vivere, non vivere, pensieri parole e meravigliose domande, adesso ho tempo per tutto e lascio che tutto scorra e proprio adesso sorrido.
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