L'Italia è un paese a gestione familiare.
Il Principio - The Principle
Ognuno di noi possiede la verità, intraprende quindi il proprio cammino infinito per conoscerla. Questa è l'essenza del sentire, la luce dell'esistenza. Questo è il cammino che in ogni passo del sogno ci porta dal possedere la verità ad essere la verità. | Each of us possesses the truth, then undertakes his endless journey to know the truth. This is the essence of feeling, the light of existence. This is the path that in every step of the dream leads us from having the truth to being the truth. |
Friday, 17 October 2008
Gesù si fece uomo
"Elì, Elì, lamà sabactàni?"
E Dio fu nominato onnipotente, glorificato fu il suo nome, nel mistero della fede che solo Dio conosceva nella sua onniscienza. Nel peccato dei suoi figli, egli già conosceva la sua scelta di dipingere l'unico desiderio possibile per un essere onnipotente ed onnisciente: quello di non essere Dio. E l'incarnazione del desiderio sarebbe dovuta essere la salvezza per i figli. Così nacque Gesù, il Cristo. La sua vita, il regalo estremo del padre. Tradito da Giuda. Forse il suo più grande amico, forse l'unico disposto ad essere disprezzato in eterno pur di permettere all'amato amico di raggiungere il passo più importante del suo cammino. Forse Giuda rispose solo ad una richiesta di Gesù, il quale era consapevole dell'unico gesto che ne avrebbe glorificato la figura in eterno, liberando l'umanità dal peccato regnante. Quale immenso carisma, quale profonda spiritualità, quale sorriso silente deve essere stato quello con cui Gesù potrebbe aver chiesto all'amico di tradirlo e di tenere per se la consapevolezza della sua fedeltà, il dono prezioso della verità che non avrebbe potuto condividere. Ah, la sofferenza, la croce, la sofferenza, la morte. La resurrezione del cuore dell'umanità. Fu allora uomo per la sua morte? Se Dio mai desiderò comunicare con gli uomini, nella sua onniscenza seppe che l'unico modo per raggiungere il cuore dell'umanità era attraverso la vita di un uomo vero. Essere uomo. Nascere, vivere, gioire, crescere, soffrire, morire. Realmente queste cose lo avrebbero reso uomo? Non sono parte della vita di molti esseri viventi? Cosa, cosa lo avrebbe reso veramente uomo? Abdicare dall'onnisciente onnipotenza non sarebbe bastato se non a creare una marionetta figurante. Dove, dove cercare la vera essenza dei suoi stessi figli? Ecco la grandezza della scelta, la verità dell'onniscienza. Perché non i miracoli, non la morte, né la resurrezione, resero grande la figura dell'uomo Gesù ai miei occhi. Fu una frase. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Ecco l'umanità di Cristo rendere viva la sua pelle, eccolo risplendere di sangue vero sotto e sopra di essa. Ecco il momento in cui Dio si è fatto uomo. Perché credo che in quel momento Gesù cedette, in quel momento di vero dolore, oltre quello fisico, dopo la sofferenza percepibile, all'interno di quella assoluta e avvolgente della solitudine dell'anima, il Cristo avrebbe forse rinunciato alla sua cristianità per una sola carezza di conforto, per porre fine a quell'istante interminabile. Avrebbe forse rinunciato ad ogni frase detta, ad ogni gesto visto come miracolo, quand'altro forse non era che la verità mostrata nell'essenza di un simbolo. Avrebbe abbandonato ogni persona salvata, rinunciando ad ogni passo compiuto, alla sua stessa missione da lui stesso autoimposta. Ad un passo dal traguardo supposto, ormai impossibilitato a tornare indietro, Gesù avrebbe rinunciato, esausto, senza più il suo immenso oceano, trattenendo solo la goccia originale,concentrata in una lacrima pronta a staccarsi dal viso in qualsiasi momento, pronta a scivolare alla base della croce, una perdita più grande della vita, la perdita dell'esistenza originale, la paura che vince sullo spirito. Ecco, non nella resurrezione, non nelle parole, non nella morte, ma nella vera incarnazione umana, Gesù riuscì a parlare agli uomini, in eterno. Io non credo in te come figlio di Dio per come fu predicato e forse non credo nemmeno in un Dio con la stessa immagine che predicasti, l'immagine e gli insegnamenti che mai giunsero originali a noi, nei secoli dei secoli filtrati, mutati, bruciati e persi. E forse nemmeno credo in un Dio che non sia semplicemente il tutto, che non sia l'aria che respiro ed il respiro stesso. Ma desidero credere e amare quel momento in cui Gesù si fece uomo.
E Dio fu nominato onnipotente, glorificato fu il suo nome, nel mistero della fede che solo Dio conosceva nella sua onniscienza. Nel peccato dei suoi figli, egli già conosceva la sua scelta di dipingere l'unico desiderio possibile per un essere onnipotente ed onnisciente: quello di non essere Dio. E l'incarnazione del desiderio sarebbe dovuta essere la salvezza per i figli. Così nacque Gesù, il Cristo. La sua vita, il regalo estremo del padre. Tradito da Giuda. Forse il suo più grande amico, forse l'unico disposto ad essere disprezzato in eterno pur di permettere all'amato amico di raggiungere il passo più importante del suo cammino. Forse Giuda rispose solo ad una richiesta di Gesù, il quale era consapevole dell'unico gesto che ne avrebbe glorificato la figura in eterno, liberando l'umanità dal peccato regnante. Quale immenso carisma, quale profonda spiritualità, quale sorriso silente deve essere stato quello con cui Gesù potrebbe aver chiesto all'amico di tradirlo e di tenere per se la consapevolezza della sua fedeltà, il dono prezioso della verità che non avrebbe potuto condividere. Ah, la sofferenza, la croce, la sofferenza, la morte. La resurrezione del cuore dell'umanità. Fu allora uomo per la sua morte? Se Dio mai desiderò comunicare con gli uomini, nella sua onniscenza seppe che l'unico modo per raggiungere il cuore dell'umanità era attraverso la vita di un uomo vero. Essere uomo. Nascere, vivere, gioire, crescere, soffrire, morire. Realmente queste cose lo avrebbero reso uomo? Non sono parte della vita di molti esseri viventi? Cosa, cosa lo avrebbe reso veramente uomo? Abdicare dall'onnisciente onnipotenza non sarebbe bastato se non a creare una marionetta figurante. Dove, dove cercare la vera essenza dei suoi stessi figli? Ecco la grandezza della scelta, la verità dell'onniscienza. Perché non i miracoli, non la morte, né la resurrezione, resero grande la figura dell'uomo Gesù ai miei occhi. Fu una frase. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Ecco l'umanità di Cristo rendere viva la sua pelle, eccolo risplendere di sangue vero sotto e sopra di essa. Ecco il momento in cui Dio si è fatto uomo. Perché credo che in quel momento Gesù cedette, in quel momento di vero dolore, oltre quello fisico, dopo la sofferenza percepibile, all'interno di quella assoluta e avvolgente della solitudine dell'anima, il Cristo avrebbe forse rinunciato alla sua cristianità per una sola carezza di conforto, per porre fine a quell'istante interminabile. Avrebbe forse rinunciato ad ogni frase detta, ad ogni gesto visto come miracolo, quand'altro forse non era che la verità mostrata nell'essenza di un simbolo. Avrebbe abbandonato ogni persona salvata, rinunciando ad ogni passo compiuto, alla sua stessa missione da lui stesso autoimposta. Ad un passo dal traguardo supposto, ormai impossibilitato a tornare indietro, Gesù avrebbe rinunciato, esausto, senza più il suo immenso oceano, trattenendo solo la goccia originale,concentrata in una lacrima pronta a staccarsi dal viso in qualsiasi momento, pronta a scivolare alla base della croce, una perdita più grande della vita, la perdita dell'esistenza originale, la paura che vince sullo spirito. Ecco, non nella resurrezione, non nelle parole, non nella morte, ma nella vera incarnazione umana, Gesù riuscì a parlare agli uomini, in eterno. Io non credo in te come figlio di Dio per come fu predicato e forse non credo nemmeno in un Dio con la stessa immagine che predicasti, l'immagine e gli insegnamenti che mai giunsero originali a noi, nei secoli dei secoli filtrati, mutati, bruciati e persi. E forse nemmeno credo in un Dio che non sia semplicemente il tutto, che non sia l'aria che respiro ed il respiro stesso. Ma desidero credere e amare quel momento in cui Gesù si fece uomo.
Subscribe to:
Posts (Atom)